Tutti appesi alla scelte di un colore. Un colore su un grafico che significherà poter aprire le attività o doverle tenere chiuse. La Sicilia non sa ancora in quale degli scenari epidemiologici individuati dal nuovo dpcm si trova, ma non lo sa nessuna delle regioni italiane anche se le bozze si susseguono.

Così slitta l’adozione delle nuove misure più restrittive. Scatteranno da venerdì e non più da domani nelle aree rosse ed arancioni. E’ quanto si apprende da fonti del ministero della Salute.

Il conteggio è complesso perché deve tenere conto non soltanto dell’andamento del contagio e della curva epidemiologica ma anche di altre 20 indicatori fra cui la risposta del sistema sanitario locale in termini di posti disponibili e di riempimento. Nonostante siano passate 24 ore dall’adozione del nuovo dpcm che entrerà in vigore domani per le norme che riguardano tutto il Paese (ma non quelle che riguardano le singole regioni), dunque, non è bastato il tempo a definire quali regioni saranno considerate rosse, quali arancioni e quali gialle. In realtà di verde non ci sarà nulla perchè il contagio è ovunque. Così la Sicilia e le sue attività restano appese in attesa della definizione di un colore. Ma adesso sanno che domani, almeno domani, potranno aprire. Dopodomani chissà.

A relegarci in zona arancione e dunque a stabilire misure più restrittive sarebbe la situazione epidemiologica con un numero di contagi crescente e un indice Rt ovvero di trasmissibilità del virus che oggi ha superato il livello 1,5. Se così fosse bar e ristoranti non potrebbero aprire ma solo vendere cibo da asporto o con consegna a domicilio fino alle 22

A darci, invece, respiro è la situazione del riempimento ospedaliero. Nonostante le lunghe code ai pronto soccorso non si è raggiunto il 40% di utilizzo dei posti disponibili in area covid.

In ogni caso da domani il dpcm è in vigore e con esso il coprifuoco alle 22 in tutta il Paese e la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana e tutte le altre misure di caratura nazionale