Sono oltre 700.000 gli studenti siciliani che da domani dovrebbero tornare a scuola ma non sanno ancora cosa fare realmente. E di questi oltre più di 240 mila le scuole superiori mentre 831 sono invece le istituzioni scolastiche articolate in 4.102 sedi. Un popolo disorientato anche se nella confusione qualche certezza sembra esserci sia pure fra timori e organizzazioni ‘ballerine’
Le scuole dell’infanzia elementari e medie riaprono domani. Avviene in tutta Italia e anche in Sicilia, con pochissime eccezioni, tutti in classe in presenza il 7 gennaio. Lo stesso giorno riapriranno in presenza, per metà degli alunni, anche le scuole superiori ma solo in Trentino Alto Adige. Nel Lazio, Toscana ed Emilia Romagna le scuole superiori riapriranno al 50% della presenza l’11 gennaio. Le altre Regioni vanno in ordine sparso.
In Sicilia, dunque, le superiori non torneranno a scuola prima dell’11 gennaio. Intanto ci sarà un’acquisizione di dati regionali per decidere la presenza al 50%. Resta confermata la didattica in presenza dal 7 per l’infanzia, per la primaria e le medie
È convocata per oggi, nel giorno dell’Epifania, la riunione del Comitato tecnico scientifico regionale per discutere della riapertura e valutare, all’ultimo istante, ogni iniziativa utile anche in vista della scadenza dei provvedimenti restrittivi contenuti nell’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci in vigore proprio fino a domani 7 gennaio.
Alla riunione con gli esperti prendono parte gli assessori regionali Roberto Lagalla e Ruggero Razza, rispettivamente alla Istruzione e alla Salute.
In realtà il piano per la riapertura della scuola era pronto e adesso anche a livello nazionale il giorno indicato per il rientro è l’11 gennaio come già era scritto nel piano siciliano ma la ripartenza della scuola fa paura a chi teme il contagio. E i dubbi sono tanti sulle modalità con diverse cose da chiarire.
Sottolineano preoccupazione e contraddizioni i sindacati “Esprimiamo forti perplessità sulle condizioni di sicurezza delle 831 istituzioni scolastiche siciliane” scrivono in una nota congiunta le organizzazioni sindacali siciliane di Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola, tra l’altro escluse dalla quasi totalità dei tavoli prefettizi che si sono riuniti per decidere e valutare la situazione in cui si trovano le scuole in vista dell’imminente avvio delle lezioni.
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