“Io sono stato sempre chiaro, se qualcuno pensa che Rosario Crocetta sia l’ideologo della divisione del centrosinistra si sbaglia alla grande. Rosario Crocetta e i suoi compagni e amici lanciano una proposta unitaria di confronto tra le forze politiche tra le quali nessuna deve essere umiliata”.

Sfida tutti Rosario Crocetta e si presenta da candidato in pectore del centrosinistra (come ampiamente previsto) nonostante la scelta del Pd e degli alleati di correre con Fabrizio Micari. Lo fa durante la conferenza stampa convocata a Palermo già da ieri.

“Ieri ho discusso con Raciti (segretario regionale del Pd, quindi non con Renzi come era stato fatto trapelare ieri) – ha aggiunto il presidente della Regione uscente – insieme a Micari, Orlando, Cardinale, Vizzini e Castiglione. La democrazia è una cosa seria: è fatta di discussione e di confronto nelle sedi deputate a decidere. Qui abbiamo assistito a un progetto lanciato senza alcuna verifica democratica”.

Poi attacca Orlando e la sua idea della politica. Fra i due non è mai corso buon sangue “Dire progetto Palermo per il centrosinistra significa accreditare un’idea municipalista. Si vince nel momento in cui si rappresenta il modello Sicilia non quello di una singola città”.

“A volte penso che si voglia accreditare il modello Giacchetti, perdente a Roma – ha aggiunto -. E Nessuno pensi che io sia così stupido di non saper fare alleanze”.

Per il governatore lui è comunque candidato e nessuno lo dissuaderà da questo ma continua a lanciare con forza l’idea delle primarie nonostante i tempi siano ormai troppo stretti “Non c’è alternativa alle primarie non sto rompendo con la coalizione. Sulla base dell’articolo 18 comma 5 dello Statuto del Pd io sono il candidato legittimo del Pd, che avrebbe dovuto proporre gli alleati. Il tempo c’è, si faccia in tempo. Nessuno attribuisca a Crocetta la voglia di rompere o disintegrare il centrosinistra”.

Ma Crocetta non vuole essere additato come colui che spacca il centrosinistra “Io sto facendo una proposta – ha aggiunto – chi dice no vuol dire che è così arrogante e pensa che basta mettere insieme quattro notabili per vincere”.

“Io credo che il progetto Micari sia perdente: non cammina con le gambe della società e dei partiti della coalizione, è un progetto destinato a perdere”.

“Se qualcuno vuole fare il prepotente – ha ammonito – pagherà il prezzo della propria prepotenza e siccome è una sconfitta annunciata, nessuno se la prenda con Fausto Raciti. Altri non hanno l’obiettivo di vincere le elezioni; hanno l’obiettivo di come fare fuori Rosario Crocetta: è un gioco sulle spalle della Sicilia. Micari se è convinto che non è così, si misuri con le primarie”

“Il progetto Micari – ha concluso Crocetta – è un progetto nato a Roma con Leoluca Orlando che ha fatto esattamente la stessa cosa che ha fatto con le amministrative. È andato a Roma, si è fatto candidare dal Pd e poi ha detto che era civico, noi gli abbiamo fatto una legge che con il 40% vinceva e poi ha fatto tutto da solo. Io non posso accettare che la Sicilia venga commissariata da Roma”.

E alla fine il governatore minaccia anche il Pd avvertendo che se non sarà lui il candidato della coalizione è inevitabile al crisi di governo e dunque assessori a casa, almeno quelli Pd e alleati ovvero più di metà giunta.

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