C’è chi lo racconta sotto voce con un risolino, chi non se la sente proprio di riderne e chi resta sorpreso e incredulo ascoltando il racconto.

Eppure sembra che sia proprio avvenuto all’inizio della settimana. Il presidente della Regione, da poco arrivato a Palermo, ha convocato tutti gli addetti al suo gabinetto allarganto gli inviti a tutti i dipendenti ‘fedeli’ di palazzo d’Orleans e a qualche fedelissimo anche di quelli che non lavora a palazzo ma è stato inviato in qualche assessorati, in una partecipata o in vari uffici decentrati.

Il motivo della riunione era ufficializzare ai suoi la decisione di procedere ad una ricandidatura alla carica di Presidente della Regione nel 2017. una cosa che ha detto molte volte in pubblico ma che voleva ribadire come ‘scelta già fatta e ragionata’ ai suoi. insomma uno stimolo a lavorare, a fare di più, a prepararsi anche psicologicamente per la nuova campagna elettorale.

E a supporto di questa ricandidatura ci sarebbe stato un sondaggio dai risultati eclatanti: Rosario Crocetta al 40% del consenso, ben oltre quello della prima elezione, ben oltre le più rosee aspettative, ben oltre anche il consenso attribuito a tutto il Pd in Sicilia dove non può contare su cifre paragonabili a quelle del resto del Paese.

Chiunque con un simile consenso sarebbe un pazzo se non volesse ricandidarsi. ma l’entusiasmo dei fedelissimi è scemato quando il sondaggio è stato fatto girare fra i banchi degli scolaretti crocettiani. In realtà si tratterebbe non di un sondaggio elettorale o pre elettorale ma di una ricerca sulla riconoscibilità di possibili candidati.

Rosario Crocetta è risultato essere ‘riconoscibile’ per il 40% degli intervistati. Insomma un po’ meno della metà dei siciliani se lo incontrano lo riconoscono e se si candida sanno chi è, cosa ha fatto, a quale ‘parrocchia’ politica appartiene e così via dicendo. Da qui a decidere di votarlo il passo è lungo. Ma a lui va bene così. Il Rosario regionale sa che i sciliani lo amano e non farà mancare la sua ricandidatura.

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