“Ho incontrato Ismaele La Vardera circa un mese prima delle elezioni. Pensavo fosse venuto a parlarmi della sua candidatura e gli ho consigliato di non candidarsi. Era accompagnato da un suo amico. Ora ho capito che mi stavano registrando”. Lo ha detto l’ex governatore regionale Totò Cuffaro, in un passaggio della lunga intervista concessa a Sergio Scandura di Radio Radicale in cui ha parlato del voto a Palermo e quindi del presunto documentario che il candidato a sindaco La Vardera avrebbe voluto realizzare sulle elezioni.

“Penso che quello che ha fatto è di una gravità assoluta dal punto di vista etico – ha aggiunto – Non so quello che succederà. Questo si è candidato, tre partiti che hanno dato il loro simbolo, la loro storia. Alcuni palermitani lo hanno votato e adesso scopriamo che stava prendendo tutti in giro; è grave”.

“Dopo la prima volta è poi ritornato chiedendomi cosa doveva fare se avesse perso, chi avrebbe dovuto appoggiare. Mi disse che lui pensava a Ferrandelli e che poteva anche fare l’assessore – ha spiegato – Io gli dissi di sostenere, se voleva, Ferrandelli ma di non pensare a fare l’assessore ma piuttosto, se pensava a un futuro politico, di candidarsi alle regionali”.

La Vardera è tornato ieri da Cuffaro per una video intervista e gli ha chiesto se poteva utilizzare anche il registrato precedente. “Io gli ho detto solo – ha concluso Cuffaro – di togliere eventuali parolacce, non ho nulla da nascondere e penso di essere stato uno degli uomini più intercettati d’Italia. Però penso che quello che ha fatto è grave”.