Totò Cuffaro “chiude” la campagna elettorale a sostegno di Renato Schifani. A pochi giorni dal silenzio elettorale, il leader della Nuova DC ha tenuto la convention conclusiva questo pomeriggio al Multisala Politeama di Palermo. Fra le priorità della compagine democristiana, in caso di vittoria del centrodestra, l’ex presidente della Regione indica con convinzione i termovalorizzatori. Punto programmatico al quale Cuffaro affianca una proposta peculiare, ovvero di modificare il reddito di cittadinanza estendendo il sussidio a tutela di alcune “fasce a rischio”, come quella degli ex detenuti.
Cuffaro: “I termovalorizzatori sono una priorità”
Intervenuto ai microfoni dei giornalisti, Totò Cuffaro ha rilasciato una lunga intervista sul futuro della Regione e non solo. Sguardo alla Sicilia che verrà che parte inevitabilmente dal programma della compagine democristiana. “Di priorità ne abbiamo tante: c’è la priorità della salvaguardia ambientale, del lavoro, del welfare. Le priorità della buona politica che deve tornare protagonista. Cominciamo a levare l’immondizia dalle strade, diffusa in tutta la Sicilia. Non c’è metodo che oggi dia una garanzia di uno smaltimento dei rifiuti efficace se non quello dei termovalorizzatori. Ho provato a farlo vent’anni fà. Mi avevano bloccato. Utilizzeremo una scelta che fanno in tutto il modo, che ci consentirebbe di produrre energia necessaria a far diminuire le bollette. Ricordo a tutti che i siciliani e gli italiani stanno pagando nelle loro bollette l’energia prodotta con i termovalorizzatori che ci sono in giro per l’Italia”.
La proposta sul reddito di cittadinanza
Passaggio chiave dell’intervento dell’ex presidente della Regione ha riguardato il futuro del reddito di cittadinanza. Misura che Cuffaro ha ritenuto utile ma a cui apporterebbe delle modifiche. “In un momento difficile, come quello vissuto negli ultimi anni in questo paese, il reddito di cittadinanza ha svolto un ruolo di ammortizzatore sociale. La mia idea è che tale strumento vada regolamentato. Penso a quelli che guadagnano 500 euro al mese. Li incintiverei a trovare un’altra cosa, fino a giungere ad uno stipendio con cui si possa vivere. Facciamoli arrivare a 1200-1300, concedendogli di potere lavorare e potere tenere il reddito. Questo educherà la persona a lavorare. E quando avrà capito quanto importante sia il lavoro, deciderà di prendere quella strada. Penso poi che sia una follia avere scartato dal redddito di cittadinanza alcune fasce a rischio, fra cui gli ex detenuti. Prima c’erano corsie preferenziali lavorative per queste persone. Oggi si va controtendenza. Penso che sia sbagliato escludere queste persone. Facciamo dei controlli piuttosto, ma non neghiamogli questa possibilità”.
Sul voto che verrà
Totò Cuffaro dedica poi un passaggio al voto del 25 settembre. Dato che, secondo il leader della Nuova DC, subirà un deciso effetto trascinamento dalle ‘Parlamentarie’. “E’ il voto nazionale che sta influenzando molto quello regionale. C’è un effetto trascinamento evidente. Parlo di Fratelli d’Italia, del PD e del M5S. I partiti come il mio, che non hanno un corrispettivo nazionale, hanno la difficoltà di ricercare il voto e di doverlo difendere“.
Altro tema affrontato ha riguardato la volontà, del candidato presidente della Regione, di chiudere la propria campagna con un evento conclusivo organizzato da Forza Italia. “Anche noi oggi stiamo chiudendo la campagna elettorale della Nuova DC e abbiamo invitato Renato Schifani. Immagino che Forza Italia farà lo stesso. La manifestazione di coalizione c’è già stata con una grande partecipazione. Che poi tutti i partiti decidano di chiudere in Sicilia con Renato Schifani ci sta. Non vedo dove sia la polemica”.
Battuta finale su quanto avvenuto ieri sera a margine della convention di Fratelli d’Italia, con gli scontri di piazza che hanno portato al fermo di un manifestante. “Ho letto sui giornali quello che è successo. Quando c’è una partecipazione democratica, bisogna sempre rispettare le regole. Quando succedono certe cose, c’è sempre qualcosa che non funzioni. C’è troppa gente che ritiene di intercettare le proposte, le idee e il lavoro degli altri. Ho trovato tante volte gente che ha urlato contro di me. Io sono però democristiano e so affrontare queste cose. C’è nel mio DNA l’idea di garantire anche quelli che non la pensano come me e protestano contro di me, anche in maniera sbagliata. Vado avanti. Non mi faccio intimidire, non reagisco se non con la proposta politica”.
Su Meloni premier: “Preferire volto moderato, ma decisono elettori”
A proposito delle prossime elezioni politiche, Totò Cuffaro parla poi del futuro del centrodestra, in particolare in caso di prevalenza del voto in favore di Fratelli d’Italia. “Io non temo nulla. Penso che la democrazia sia una scelta. Vedo che la democrazia sia in crisi, visto che alle ultime amministrative ha votato più o meno il 40% degli elettori. Spero che le ideologie tornino protagoniste. Quando si vota democraticamente, bisogna accettare chi vince”. Cuffaro poi ironizza su chi parla di fascismo. “Mi pare un leitmotiv fuori luogo e senza senso. Non penso proprio che Fratelli d’Italia possa essere paragonato al fascismo. E’ un partito di destra che ha una grande struttura democratica. E’ come se pensasissimo che, in caso di vittoria del PD, ci sia il ritorno del comunismo di Stalin“.
Un profilo, quello di Giorgia Meloni, a cui però Totò Cuffaro avrebbe preferito un volto più moderato, anche se il leader della Nuova DC si dice pronto ad accettare il risultato delle urne. “Se vince il centrodestra e designeranno la Meloni premier, la democrazia ha le sue regole e bisogna accettarle. Ho sempre detto che mi piacerebbe vedere una donna premier. Preferirei un profilo più moderato. Ma siccome sceglieranno gli italiani, affidiamoci e fidiamoci degli italiani“.
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