La cultura come attrattore turistico. Ammonta a 7,5 milioni di euro la dotazione finanziaria del Fondo unico regionale per lo spettacolo per l’anno 2016, approvato ieri dalla giunta regionale e illustrato stamane in conferenza stampa a Palermo.

Il provvedimento riguarda sia i teatri a partecipazione pubblica che quelli privati gestiti da associazioni.
I fondi sono così ripartiti: 4 milioni e 600mila euro per i teatri a partecipazione pubblica e 2 milioni e 900mila euro per quelli privati.

Soddisfatto l’assessore al Turismo, Anthony Barbagallo: “Abbiamo previsto dei nuovi criteri di ripartizione dei fondi. Adesso vogliamo favorire e agevolare i teatri che permettono di esibirsi agli artisti siciliani under 35, quelli che avranno biglietti d’ingresso più bassi e prevederanno attività per le famiglie, per le scuole e nel sociale”.

Previsti più contributi anche per i teatri che fanno parte del circuito Anfiteatro Sicilia, che raggruppa i suggestivi teatri di pietra dell’Isola.

L’elaborazione del Furs non è stata affatto semplice. Lo conferma l’assessore dalle cui parole si evince come sia ‘spinoso’ e difficoltoso coniugare cultura e turismo. “Quello dei teatri è un comparto molto litigioso – dice Barbagallo – . Tra l’altro, al Furs possono partecipare anche teatri a partecipazione pubblica non regionali, pensiamo dunque anche a tanti piccoli ma non meno importanti teatri comunali”.

Un aspetto che Barbagallo vuole orgogliosamente sottolineare è relativo alla tempistica di finanziamento e pubblicazione del Furs: “Il fatto che sia pronto a maggio – specifica – consente ai teatri di organizzare il proprio calendario anche in vista della stagione estiva. Gli altri anni è stato pubblicato a ottobre o novembre…”

Ma una riforma nel settore è necessaria e potrà essere “vera – secondo ancora l’assessore – sono se si arriverà a un risanamento dei conti dei teatri pubblici, troppo spesso usati in passato come stipendifici o posti dove collocare personale che era in esubero in altri enti pubblici regionali”.