Si chiama “Save me to the hell” il nuovo singolo di Dario Di Marco, giovane Dj siciliano classe ’96, realizzato in collaborazione con la cantante Monia Grassa che ha firmato il testo e prestato la voce ad un brano il cui sound è frutto dell’influenza di molteplici stili sull’autore.

E’ una passione cresciuta e coltivata in tenera età quella di Dario per la musica.

Da piccolo ascolta e riascolta fino alla nausea i dischi dello zio, ne impara a memoria le tracce e rimane folgorato dalla Dance Music. Crescendo, la passione si trasforma in risoluta ambizione e, così, inizia una lunga gavetta che lo vede dapprima esibirsi nelle feste di compleanno, nei pub e nelle discoteche dell’isola e poi approdare alla composizione. Sulla spinta della sua creatività nasce, nel 2018, l’ambizioso progetto di “Save me to the hell”, disponibile online sui suoi canali Youtube e Spotify.

“Il brano è un inno all’amicizia, quella vera, che esalta la gioia e la condivisione” afferma l’autore. Le sonorità energiche e vibranti che richiamano alla spensieratezza giovanile, echeggiano nella splendida cornice di Selinunte, Tre Fontane e Torretta Granitola, i luoghi scelti dal regista Dennis Lucia e dallo stesso Di Marco per girare il videoclip. Scelta quanto mai vincente per impatto sensoriale e potenza evocativa; il tempio di Era che svetta sul promontorio di Selinunte, infatti, rapisce immediatamente l’occhio dello spettatore, mentre l’orecchio si appresta ad essere catturato dalla stentorea voce di Monia le cui note sembrano propagarsi in tutto il paesaggio circostante. Le scene scandiscono l’intero arco di una tipica giornata della movida estiva; le spiagge assolate dove i ragazzi trascorrono la mattinata sfumano gradualmente e la quiete di uno sfolgorante tramonto prepara il terreno alla tempesta della vita notturna in un discopub gremito.

Nell’insieme, immagini, voce e musica, restituiscono ottimamente quella sensazione di armonia e di leggerezza avvertita quando si è in compagnia degli amici più cari nei luoghi del cuore. Il tributo alla propria terra non è, infatti, un atto di prostrazione o uno scontato ringraziamento, ma una necessità interiore sospinta dalle emozioni che essa ci imprime. Non ebbe forse ragione Omero a scrivere che “nulla è tanto dolce quanto la propria patria e famiglia”?

Ma, in questo caso, più che di patria dovremmo parlare di radici poiché lo scenario è compreso all’interno di un’area specifica della provincia trapanese. Qualora avesse bisogno di presentazioni, Selinunte (oggi sita nel comune di Castelvetrano) era un’antica città greca e costituisce il più grande parco archeologico d’Europa. Tre Fontane e Torretta Granitola sono due località marittime del comune di Campobello di Mazara, mete balneari molto ambite che sanno ancora trasferire il sapore antico della Sicilia.
Non resta che gustarsi la canzone e aprire i sensi all’immaginazione.

Articoli correlati