Ha presentato una denuncia per fare chiarezza su una gara per la fornitura di pneumatici e per i mancati pagamenti per circa 300 mila euro.

Lui è  Sebastiano Barone, titolare della Barone Gomme Sac, ditta con sede a Palermo che ha mandato le carte in procura per una gara indetta dall’Ast, l’azienda siciliana trasporti «la fornitura di pneumatici nuovi, per il servizio di ricostruzione e per servizi accessori.

L’importo a base d’asta di 635 mila euro ed espletata nel dicembre del 2016. Si presentano in tre: Barone in ati con altra azienda, ed altre due ditte una delle quali subito esclusa per mancanza di requisiti.

“Nel corso delle procedure per l’apertura delle buste – come ha raccontato il titolare della Barone Gomme – i miei rappresentanti si accorgono che la domanda presentata dalla ditta concorrente è incompleta. La commissione di gara decide di assegnare dieci giorni per la produzione degli stessi”.

A fine gennaio del 2017 i due concorrenti vengono nuovamente convocati per le offerte tecniche. E vengono concessi altri 20 giorni di proroga perché mancano ancora dei documenti per l’offerta concorrente alla Barone. Decisioni che, a giudizio della società che ha presentato la denuncia, sono parte di «un disegna facilitatore che avrebbe dovuto condurre a tenere forzosamente in gara detto concorrente».

I rappresentanti della Barone non ci stanno e presentano un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) che si esprime dopo tre mesi comunicando all’Ast l’illegittimità delle procedure e chiedendo all’azienda di escludere anche la seconda società per non avere prodotto i documenti entro i tempi di legge fissati in 10 giorni. La gara, infine, viene aggiudicata alla Barone il 5 gennaio dello scorso anno e si procede alla fornitura di gomme per i mezzi della partecipata. Dopo tre mesi, però, la ditta è costretta a cambiare alcuni dei prodotti presenti in gara perché non più in produzione garantendo una fornitura equivalente «ma persino con prestazioni tecniche superiori», sottolinea la denuncia.

Il cambio viene realizzato dopo alcune riunioni tra i rappresentanti della ditta e lo stesso direttore generale dell’azienda. Ma a luglio l’intoppo: l’ufficio tecnico di Ast comunica all’azienda che le gomme diverse che erano state fornite devono essere smontate e ritirate dai mezzi «perché non idonee». A nulla valgono i documenti presentati che comprovano le caratteristiche delle gomme: Barone viene messa in mora «pena la risoluzione del contratto» a fornire il prodotto messo in gara.

«La gara – spiegano ancora dalla Barone – è stata elaborata secondo quanto richiesto dalla stazione appaltante offrendo il minor costo chilometrico senza specifica richiesta della marca da fornire». Ultime comunicazione tra Ast e Barone sono di pochi giorni fa: da un lato la partecipata chiede di presentare un’offerta diversa rispetto a quella in corso (cosa che è esclusa dal bando stesso di gara perché la fornitura ancora non è stata completata), dall’altro l’azienda si trova con circa 300 mila euro di fatture ancora non pagate.

“Abbiamo agito e agiremo sempre – spiega il direttore dell’Ast Ugo Fiduccia – nel rispetto delle regole e della trasparenza. Siamo pronti a spiegarlo in tutte le sedi competenti, anche dinanzi all’autorità giudiziaria qualora ci venisse chiesto. L’appalto è scaduto a gennaio e potevamo utilizzare i soldi residui per delle prove tecniche e di comparazione dei prodotti. Ci muoviamo per tutelare gli interessi dell’azienda. Appena sarà superato il blocco del bilancio, cosa che non dipende da noi, e riceveremo i crediti che avanziamo, il signor Barone sarà pagato immediatamente, come è sempre avvenuto”.