“L’arte e la cultura rendono liberi.”
L’ha detto Francesca Vazzana, direttrice del Carcere Pagliarelli di Palermo, parlando del percorso di formazione teatrale in corso per gli uomini detenuti, promosso dall’ ‘Associazione Baccanica’ e dalla regista Daniela Mangiacavallo,
Un lavoro partito a settembre che si pone l’obiettivo di disinnescare quelle ‘corazze’ indossate dai detenuti, permettendo loro di ritornare ad essere uomini padroni di una personalità e reso possibile dai finanziamenti della Regione Sicilia, Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro.
“Il percorso che stanno seguendo i detenuti non è solo finalizzato a diventare attori, ma ad ascoltarsi e verbalizzare le loro emozioni – spiega la direttrice -. Sono cresciuti molto, hanno buona volontà e tanta voglia di mettersi in gioco. Il mio termometro sono loro: vogliamo evitare il suicidio, vogliamo che le persone detenute non si deprimano che siano sempre motivate, ben vengano attività come quelle teatrali dove le persone in detenzione vengono strappate da possibili momenti di sconforto”.
Si è tenuto ieri una sessione di laboratorio sull’esistenza in scena a cura del regista e autore teatrale Claudio Collovà, che racconta entusiasta: “Occhi che trasmettono emozioni diverse, occhi importanti ed espressivi giravano sul palco del Teatro Pagliarelli, mentre li osservavo dicevo a me stesso quanto sono belli, e quanto è importante l’essere umano nella sua semplicità. Il teatro ha bisogno delle anime”.
Il 28 e 29 aprile sarà la volta di Armando Punzo, celebre regista direttore della ‘Compagnia della Fortezza’ all’interno della Casa di Reclusione di Volterra, che portando in tournée i suoi detenuti attori ha vinto ben due premi Ubu, gli Oscar del teatro. Previsto il 7 e 8 giugno lo spettacolo finale.
(Foto di Sonia Pennino)
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