“Fuori la politica dalla sanità”: questo è il punto su cui il candidato del M5S Nuccio Di Paola si è focalizzato maggiormente, durante la conferenza stampa, tenuta questa mattina a Palazzo dei Normanni, per presentare la sua candidatura a presidente della Regione. Poco più di tre settimane nelle quali l’esponente pentastellato annuncia quattro grandi eventi in altrettante province .Una macchina elettorale che potrà contare anche sulla visita di Giuseppe Conte. Il leader della compagine politica sarà in Sicilia il 16 e il 17 settembre.

Nuccio Di Paola apre la campagna elettorale

E’ lo stesso Nuccio Di Paola a presentare la campagna elettorale del M5S. “Questo è il giorno d’inizio del nostro tour. Sarà importante far partecipare più gente possibile. Andremo in giro per tutta la regione e faremo almeno quattro eventi in altrettante città diverse. L’obiettivo è toccare quanti più comuni possibili. Non ci siamo mai fermati. Sarà un ulteriore giro per trasmettere l’entusiasmo e la nostra voglia di fare. Partiremo oggi con Palermo. Poi andremo ad Agrigento, Caltanissetta e nel resto dei territorio. Un tour a cui parteciperà il 16 e il 17 settembre, toccando almeno un comune per ogni provincia”.

“Fuori la politica dalla sanità”

Sul programma, l’esponente del M5S parte da un tema attuale come quello della sanità. Ciò alla luce della volontà, da parte del coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè, di ricoprire tale incarico in caso di vittoria del centrodestra. “La prima regola è fuori la politica dalla sanità. Lo sentiamo dire spesso. Ma noi lo vogliamo concretizzare in maniera vera. Serve ridisegnare le Asp, ad oggi basate su collegi elettorali. Ogni Asp ha il direttore generale, il direttore sanitario e il direttore amministrativo. Ventisette nomine con cui la politica ha gestito la sanità, con i risultati che si sono visti. L’idea è fare un’unica Asp. Fatto che permetterebbe di staccare quel bancomat elettorale fra politica e sanità”.

“Unica alternativa al centrodestra, il fronte progressista siamo noi”

Ampia parentesi dedicata al panorama politico. “Siamo l’unica alternativa al centrodestra. Sul fronte degli avversari, non riesco a capire qual’è il loro programma. Noi continuiamo a parlare di proposte concrete. Da alcuni candidati non sto sentendo alcuna scelta, anzi non li abbiamo sentiti proprio”.

Focus poi sugli ex alleati del PD, in particolare sulla rottura dell’alleanza a pochi giorni dalla chiusura delle liste. “Il fronte progressista non si è rotto. Lo è il Movimento 5 Stelle. Non vedo altri fronti. Il segretario del PD sta guardando tutt’altro. Non è più il tempo degli slogan. Oggi è il momento della concretezza. Il fronte progressista siamo noi che facciamo delle proposte. Siamo contrari agli inceneritori in Sicilia. Provate a fare questa domanda ai competitors. Chiedetelo se in Sicilia vogliono realizzarlo o meno”.

Una candidatura alternativa quindi, ma diversa da quelle proposte dagli avversari. A cominciare da Cateno De Luca. Profilo che Di Paola paragona ad un nome molto noto della politica regionale, ovvero Rosario Crocetta. “Ho letto un’intervista in cui l’ex governatore si rivede in lui. La sua fu una stagione in cui c’è stata una forte instabilità. Non è il momento delle offese per strappare qualche like in più. I siciliani hanno dei forti problemi. Serve una forte stabilità che non può essere data da chi si vede prima donna, ma da una squadra. Noi dialogheremo con tutti. Ma sorrido pensando a un candidato sindaco presidente. Ne abbiamo avuto uno dal 2012 al 2017. Non credo che i siciliani ne abbiano un bel ricordo“.

“Sondaggi farlocchi”

Una vigilia nella quale Di Paola parte da outsider, anche se l’esponente pentastellato non è convinto dei numeri forniti dai sondaggi. “Ho visto alcuni sondaggi farlocchi, come ad esempio quello di Tecnè. Se leggete la domanda, non si capisce nemmeno cosa chiedono. Se loro credono che viaggiano a quelle percentuali ben venga. Nel caso in cui ci  sottovalutino, ci danno un vantaggio. Il M5S è in crescita e la Sicilia ha sempre avuto il doppio della media nazionale. Sono convinto che continueremo a crescere, mentre loro rimarranno chiusi nei loro incontri. Siamo una squadra compatta e che farà delle scelte. A differenza dei governi precedenti che sono rimasti imbrigliati nelle logiche dei partiti”.

“Nel 2018 il M5S prese in Sicilia il 50% – prosegue Di Paola -. Il dato dei sondaggi ci dava più o meno alla metà. In quel periodo, noi raccontavamo alcune misure. Oggi le abbiamo concretizzate. Ad oggi vedo un M5S in forte ascesa. Oggi siamo gli unici competitor nei confronti del centrodestra”.

Prossima settimana nomi assessori

Un contesto, quello di Palazzo dei Normanni, nel quale Di Paola ha già dettato la sua agenda politica. “Già dalla prossima settimane daremo i nomi di alcuni assessori. Vogliamo formare una squadra coesa e che sappia gestita i futuri fondi del PNRR che la Sicilia avrà a disposizione. Il centrodestra ha galleggiato. Noi vogliamo fare delle scelte. Io valuterò le competenze. Un assessore deve avere competenze tecniche e politiche. Valuteremo nomi fra gli uscenti e la società civile”.

La proposta di reddito energetico

Tornando al programma, Di Paola si sofferma sul tema del caro bolletta, presentando l’idea del cosiddetto reddito energetico. “Stiamo vedendo tanti imprenditori che dovranno abbassare la saracinesche a causa dei costi. Noi vogliamo istituire un fondo da cinquanta milioni di euro, tagliando dagli sprechi, uno su tutti gli affitti o l’ex tabella H, ovvero le mancette che ogni singolo deputato fa in ogni singola finanziaria. Vogliamo prendere quei fondi, li andiamo ad inserire in questo fondo di dotazione e da lì ogni cittadino potrà realizzare un proprio impianto di energia green. La Regione li finanzierà a fondo perduto. L’eccesso potrà essere rivenduto ed reinserito nel fondo di dotazione”.

Rifiuti ed innovazione tecnologica

Infine, Di Paola si dice fermamente contrario all’idea di inceneritori e termovalorizzatori. “I miei competitors stanno parlando di tutto senza capire quello che vivono o vivranno i cittadini siciliani. Bisogna fare delle scelte, che il Governo di centrodestra non ha fatto negli ultimi cinque anni. Ad esempio sul fronte dei rifiuti, con Musumeci che ha annunciato due impianti di smaltimento senza confrontarsi sui territori. Il Governo Musumeci ha inanellato fallimenti sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Una delle prime cose che faremo è proprio il ritiro dell’evidenza pubblica sui termovalorizzatori. L’impiantistica deve essere a forte impatto dal punto di vista tecnologica e, soprattutto, deve essere distribuita”.

 

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