Con la scelta di Ferdinando Croce di dimettersi da manager dell’Asp di Trapani senza aspettare una decadenza ormai inevitabile, si chiude un capitolo brutto della sanità siciliana ma secondo alcuni, in realtà, lo scandalo dei referti istologici in ritardo è tutt’altro che chiuso.

Mulè: “Atto dovuto ma non c’è da gioire”

Il Vice Presidente della Camera, il forzista Giorgio Mulè, che su questa vicenda è intervenuto più volte, considera le dimissioni un atto dovuto. Esse  “rappresentano la fine del primo capitolo di una bruttissima storia. Non c’è da gioirne o da esserne soddisfatti: era un atto dovuto nel nome del principio di responsabilità di chi è a capo di strutture pubbliche soprattutto sanitarie. Qualsiasi persona, ancor più se con ruoli istituzionali a qualsiasi livello, non può che vivere con angoscia ciò che si sta consumando sulla pelle dei cittadini siciliani coinvolti in questa bruttissima storia: la lotta per sopravvivere o tentare di guarire da patologie terribili sopravvenute o aggravate a causa di ciò che andava fatto e non è stato fatto”.

Vicino alle famiglie dei pazienti, sono loro le vittime

“Sono storie di sofferenza e di speranza che riguardano i pazienti e le loro famiglie. È a loro che, ancora una volta, sono vicino continuandogli ad assicurare il mio sostegno. Non avrei mai voluto essere riconosciuto come il “paladino” di questa battaglia: ciò che ho fatto, senza mai guardare agli equilibri o alle convenienze della politica, era un atto dovuto alla mia coscienza e alla mia gente. Ed è questa politica – che anche nei vertici della Regione Siciliana non si è voltata dall’altra parte o ha cercato impossibili compromessi – che sento di ringraziare per avermi accompagnato nella strada tortuosa e penosa dell’accertamento della verità” conclude Mulè.

De Luca (5stelle), “Fare luce sulle deficienze dell’assessorato”

“Dimissioni Croce, scelta migliore per restituire serenità all’ambiente. Ma sono diverse le deficienze sistemiche, alcune denunciate dall’ex dg e secondo lui imputabili all’assessorato alla Salute, su cui va fatta piena luce. Schifani venga a riferire in aula” afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“L’enormità di quanto accaduto all’Asp di Trapani – dice De Luca – richiedeva scelte determinate e probabilmente non consentiva soluzioni diverse dalle dimissioni o dalla revoca di Croce. È evidente però che il governo Schifani ha individuato in lui un capro espiatorio, addossandogli l’intera responsabilità di uno scandalo enorme che ha lasciato tracce evidenti e pesantissime sulla vita di tante persone”.

“Bisogna andare a fondo e fare luce sulle tante zone d’ombra evidenziate da Croce nella gestione della sanità trapanese, di cui, secondo l’ex manager, sarebbe responsabile l’assessorato di piazza Ottavio Ziino. Anche per questo torniamo a chiedere con forza la convocazione, alla presenza del presidente Schifani e dell’assessora Faraoni, della famosa seduta d’aula dell’Ars sulla sanità che invochiamo da mesi e sulla quale il governo continua colpevolmente a fare orecchie da mercante”.

La Vardera: “Croce capro espiatorio”

“Dall’audizione di Ferdinando Croce in VI commissione, cui ho preso parte, posso dire senza tema di smentita che Croce è stato un capro espiatorio per coprire le colpe dell’assessorato alla Salute, di Salvatore Iacolino e dell’allora assessore Giovanna Volo”.

“Oggi Croce ha prodotto documentazione incontrovertibile, che non avevo mai visionato, in cui ha avvisato della situazione degli arretrati degli esami istologici già a luglio 2024, scrivendo non solo all’ assessorato ma anche a tutte le Asp della Sicilia per chiedere aiuto” dice il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera.

“Ha cercato di fare tutti i concorsi per colmare le gravi carenze dell’anatomia patologica. Pur ritenendo non appropriata la nomina di Ferdinando Croce, che ho sempre visto come un ripiego alla sua non elezione al Parlamento in danno ai cittadini trapanesi, oggi non posso non affermare con onestà Intellettuale che la colpa dei ritardi degli esami istologici, non è assolutamente imputabile solo a lui e che addirittura aveva chiesto di esser autorizzato di prendere risorse esterne per avere riscontri degli esami istologici”.

“Oggi la vera domanda da porsi è come mai l’assessorato non abbia mai risposto? Perché l’allora assessore Volo non è saltata dalla sedia nell’apprendere che già a luglio 2024 era stata avvisata di 3.000 referti erano in ritardo? Schifani dovrebbe fare mea culpa per tutto quello che è successo all’interno dell’Asp di Trapani e rimuovere in primis Iacolino e poi dimettersi”, conclude.