Viene definita “Riserva naturale orientata di Barcarello- Sferracavallo” quindi volta alla preservazione della flora, della fauna e del paesaggio ma ciò che ne rimane è solo una bella definizione sulla carta. E’ proprio lungo il tratto che costeggia il lungomare, superato il primo cancello che delimita l’inizio della riserva, che da poche settimane si è formata una discarica abusiva: complici i bagnanti. In una condizione di assenza totale di contenitori e di controlli, sacchetti, bottiglie, scarti di cibo e plastica caratterizzano quella che dovrebbe essere una zona appunto, protetta.
Nonostante l’introduzione della raccolta differenziata, non esiste un sistema organizzato di conferimento e il punto in questione ricade all’interno della Riserva terreste. A segnalare l’ennesimo caso di degrado sono i residenti che subiscono, davanti alle proprie abitazioni, i disservizi e di conseguenza l’accumulo di rifiuti, di un sistema in fase di impasse.
Riserva A e B: l’assenza di controlli
L’area in questione si colloca in una zona di pregio ambientale suddivisa tra riserva A, cioè la vera e propria riserva e la zona B che la circonda e svolge una funzione di tutela, agendo come fascia di protezione esterna. In quest’area, definita anche pre-riserva, si applicano normative e restrizioni specifiche pensate per salvaguardare l’ambiente e prevenire impatti negativi sull’ecosistema principale. In teoria.
“La riserva è abbandonata – spiegano i residenti a BlogSicilia – non c’è alcun controllo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Dopo il secondo cancello, dove c’è un divieto di accesso, passano quotidianamente centinaia di persone, turisti e visitatori che non trovano nemmeno un cestino dove gettare i rifiuti. Il risultato è una discarica che cresce ogni giorno di più”.
Allarme decoro e igiene pubblica
Una situazione degradante ma un problema di igiene pubblica. I residenti raccontano episodi quotidiani, come quello accaduto di recente a due giovani che, con in mano delle bottiglie, si sono resi conto che non esiste un luogo dove buttarle “legalmente”, contribuendo anche involontariamente, al peggioramento dell’accumulo dei rifiuti.
“Si è creato un effetto a catena – dicono – e la situazione rischia di diventare ingestibile. La gestione dei carrellati è difficile: non sappiamo dove metterli senza attrarre i passanti nell’inserimento dei loro rifiuti”.
I residenti chiedono un intervento urgente
I residenti chiedono che vengano adottati provvedimenti immediati, come il posizionamento di cestini e il coinvolgimento degli enti competenti per garantire una gestione più efficace della pulizia dell’area.
La vicenda è stata segnalata anche attraverso una pec dal rappresentante delle famiglie residenti all’interno della riserva naturale nella quale si segnala “la persistente e crescente presenza di rifiuti abbandonati dai bagnanti sia all’interno dell’area protetta sia all’esterno. Si chiede pertanto un intervento urgente e regolare di raccolta di rifiuti analogamente a quanto già avviene in altre zone della città”.






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