Si presenterà domani davanti al gip del Tribunale di Termini Imerese Loredana Graziano, la donna di 35 anni accusata di avere avvelenato il marito. Quello di oggi per i familiari del pizzaiolo è stato un giorno terribile.
Hanno chiuso il negozio e si sono rintanati in casa inseguiti dai giornalisti che cercavano di intervistarli.
La storia del delitto di Termini Imerese è dolorosissima. Per questo i familiari del pizzaiolo hanno chiesto il rispetto.
I familiari, assistiti dall’avvocato Salvatore Sansone non hanno mai creduto alla morte per infarto. Il pizzaiolo di Termini Imerese Sebastiano Rosella Musico, 40 anni, era uno sportivo e godeva di ottima salute. E’ morto tra spasmi e dolori lancinanti. Di infarto parlò il medico legale, ma i suoi non si sono rassegnati. E oggi i dubbi e i sospetti di due anni sono stati confermati. Sebastiano è stato ucciso, avvelenato con il cianuro. Ad assassinarlo sarebbe stata la moglie, Loredana Graziano, 35 anni, che oggi è stata arrestata.
La svolta in quello che sarebbe potuto entrare nella lista dei cold case l’ha impressa una perizia tossicologica . A disporla è stato il pm di Termini Imerese, luogo in cui è avvenuto il fatto. Incaricato dal magistrato degli esami sul corpo, il consulente catanese Alfredo Andrea Malerba non ha avuto dubbi: nel cadavere del ristoratore c’erano tracce di cianuro. Un tipo di veleno non facile reperire in commercio. Dunque non un infarto, ma un omicidio.
Nel paese in provincia di Palermo, a gennaio del 2019, subito dopo il decesso del pizzaiolo, molto noto tra le persone, ha cominciato a serpeggiare il sospetto che dietro ci fosse una macabra storia di amore e morte. Poi l’evento nuovo: alla vigilia di Natale, un uomo viene arrestato per stalking. Si tratta dell’amante di Loredana, finito dentro dopo la denuncia della donna con cui aveva una relazione da tempo.
Loredana aveva raccontato agli inquirenti di essere perseguitata dall’uomo che non si rassegnava alla fine della relazione. Davanti ai carabinieri però lui si difende e dice che la ex sta mentendo. Anzi, racconta che la donna è pericolosa tanto che potrebbe avere ucciso il marito. E aggiunge che lo avrebbe avvelenato. A febbraio del 2020 la procura diretta da Ambrogio Cartosio apre un’inchiesta e fa riesumare la salma. Il corpo viene portato al cimitero palermitano di Sant’Orsola. Ci sono i periti del pm e quello nominato dalla moglie, il professore Paolo Procaccianti.
Dall’autopsia viene fuori che ad ucciderlo sarebbe stato il cianuro. Loredana avrebbe prima somministrato al marito un farmaco anti coagulante con effetti tossici in caso di sovradosaggio. Non avendo ottenuto il risultato, avrebbe adottato la soluzione finale: una dose di cianuro che avrebbe ucciso il marito in pochi istanti. Il movente sarebbe legato all’insofferenza per la vita coniugale e alla volontà di iniziare una nuova relazione con il suo amante.
I familiari di Loredana hanno presentato ai carabinieri un certificato medico. La donna è incinta al terzo mese, ma la cosa non è bastata a evitarle il carcere. I familiari del pizzaiolo avevano notato nella moglie atteggiamenti dubbi già all’indomani del funerale. Per questo avevano chiesto, invano, che la salma non fosse più inumata nella tomba dei Graziano. “Già da domani – dice l’avvocato della famiglia, Sansone – torneranno a chiedere che il corpo della vittima venga spostato”.
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