C’è apprensione nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cervello di Palermo dopo il ricovero nel reparto covid19 di una donna incinta con problemi respiratori risultata positiva al virus. La donna, arrivata a Palermo da Londra con un volo via Roma nella giornata di venerdì scorso si è sentita male la sera di domenica ovvero tre giorni dopo il suo arrivo.

In base alla ricostruzione del soccorso sembra che i problemi respiratori mostrati siano stati fatti risalire ad un problema fetale e per questo la giovane sarebbe stata accompagnata direttamente al pronto soccorso ostetrico ma dopo la visita sarebbe apparso chiaro che il problema non era legato alla gravidanza.

Da qui l’attivazione di tutti i protocolli covid, il percorso fino al tampone e dunque il ricovero. Le condizioni della giovane sono considerate serie e ad aumentare l’attenzione posta dai medici è il suo stato di gravidanza.

Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia è scattata la sanificazione generale come prevede il protocollo in questi casi ma il personale in servizio è teso e preoccupato.

“Durante l’attesa nelle varie fasi dell’intervento di soccorso alla signora – racconta il personale di Ostetricia – fino a quando non è stata trasferita, per i corridoi circolavano liberamente i parenti della donna ed è comprensibile l’apprensione e la voglia di stare vicini alla congiunta ma questo non sarebbe dovuto avvenire in base ai protocolli anti contagio”. La positività al covid19, dunque, preoccupa anche il personale paramedico che si chiede come si può ricostruire ogni passaggio, ogni contatto avuto anche dai suoi congiunti?

“Siamo, ormai, in piena fase 2 ma ancora non c’è traccia dell’app promessa dal Ministero per tracciare questi contagi – dice Enzo Munafò segretario della Fials – e questo preoccupa gli operatori sanitari. Ci chiediamo come può l’ospedale accertare gli spostamenti e verificare tutti i contatti. Ci sembra una situazione paradossale. C’è un profilo di rischio che va sottolineato. I parenti dovevano essere bloccati ma sembra che questo non sia avvenuto, sembra che non fossero informati dei divieti e delle restrizioni”.

Il percorso di arrivo a Palermo della donna è stato corretto. Ha avuto il via libera per tornare a da Londra seguendo tutta la trafila per fare rientro in Sicilia. Si è registrata nel sito costruiresalute.it previsto per i rimpatri e tre giorni fa ha finalmente acquistato il suo volo da Londra a Palermo. Non un volo diretto, ma con scalo a Roma. E’ stata controllata più volte duranti agli scali e le sue condizioni erano buone. Dopo tre giorni la situazione è precipitata. La donna con febbre molto alta è stata trasportata dai sanitari del 118 all’ospedale Cervello di Palermo.

Personale dell’Asp e della protezione civile regionale adesso è impegnato anche su un altro fronte: rintracciare tutte le persone che sono venute in contatto con la gestante per eseguire i tamponi. Ad iniziare da quanti hanno viaggiato sui due aerei da Londra a Roma e da Roma a Palermo.

Già i primi controlli sono stati eseguiti sui familiari e su quanti in questi giorni sono venuti a contatto con la donna qui in Sicilia. Oltre che nel reparto di Ostetricia ieri è stata eseguita una completa sanificazione a che al pronto Soccorso.

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