Una donna incinta tornata da Londra a Palermo è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Cervello. La donna ha viaggiato da Londra a Palermo con uno scalo a Roma.

Ieri sera in gravi condizioni è stata ricoverata d’urgenza. Sta molto male tanto che i medici pensano di eseguire il cesareo per salvare il piccolo.

Tutto è scattato ieri sera. La telefonata al 118 che ha dato il via al piano per portare in sicurezza la donna in ospedale.

In queste ore i medici dell’Asp sono impegnati a risalire a tutte le persone che sono venute in contatto con la gestante per fare eseguire i tamponi. Tamponi già effettuati ai familiari e a quanti a Palermo sono stati vicini alla paziente.

Una buona notizia arriva invece dall’ospedale Gravina di Caltagirone, dove è guarito dal Covid19, ed è stato dimesso, facendo rientro a casa, un uomo di 60 anni residente nel Calatino. Attualmente i pazienti ricoverati a Caltagirone, ancora positivi al Covid19, sono dieci.

Intanto oggi si parla di una una ‘patente di non infetto’ rilasciata attraverso un test rapido all’ingresso in Sicilia oppure attraverso una certificazione di aver eseguito il test prima di partire. La Sicilia vuole impedire l’ingresso nella Regione delle persone provenienti da altri Paesi o anche da altre Regioni italiane che non abbiano, oltre ai documenti di riconoscimento e di viaggio, i documenti di salubrità.

Una patente anti contagio che rischia di far esplodere uno scontro fra Stato e Regione quando mancano meno di dieci giorni alla riapertura delle frontiere nazionali (e regionali se così si possono definire).

Uno scontro che sarebbe opportuno risolvere alla fonte con coerenza e praticità oltre che con provvedimenti ragionevoli da parte dello Stato che dovrebbe finalmente accettare che non si può trattare le regioni a maggiore contagio esattamente come tutte le altre, errore commesso più volte e coscientemente durante questa emergenza sanitaria.

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