Oggi, a Palazzo Conti Pilo, sede del Comune di Capaci, la Consulta delle donne di Capaci ha organizzato l’evento “Cure, capaci di supporto”, per testimoniare l’impegno della città contro la violenza sulle donne, con proposte costruttive per sradicare una mentalità patriarcale che, purtroppo, anni fa si è concretizzata in un femminicidio particolarmente cruento.

Anna Maria Scavo uccisa dall’ex marito

Era il 2015 quando Marco Ricci tagliò la gola all’ex moglie Anna Maria Scavo davanti al figlio di quattordici anni. La donna, 36 anni, era originaria di Capaci dove viveva con la famiglia. A febbraio la Procura ha chiesto l’ergastolo per l’assassino.

Il sindaco: “Politica attiva strumento per eliminare la violenza”

Nel 2018, a Capaci è stata istituita la Consulta delle donne per volontà dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Pietro Puccio. “La politica attiva – spiega Puccio – è fondamentale e la partecipazione alla vita politica è uno strumento potente per eliminare la violenza. Speriamo di ottenere più fondi per le politiche di genere”.

Incoraggiare le donne a essere protagoniste

Per la presidente della Consulta Alessandra Cordaro “in questi sette anni molte cose sono state fatte in memoria di Anna Maria e per incoraggiare le donne a essere protagoniste della vita politica e sociale della città, organizzando incontri in cui si parla di occupazione, di disparità di genere e di pari opportunità, un obiettivo ancora lontano”.

I partecipanti all’incontro

Tra gli ospiti che si sono avvicendati, Ester Rizzo, autrice del romanzo Il labirinto delle perdute, che denuncia la condanna all’oblio per tutte le donne confinate tra le mura domestiche, restituendo un nome e un volto alle donne vittime di stupri di guerra “perdute” perché “senza onore”, come le prostitute dei Casini di Guerra, le Veneri Vaganti e le “Puttane antifasciste”, alle quali restituisce visibilità e conoscenza, come gesto di civiltà e di opposizione al patriarcato; Federica Coglitore, cui è affidato il compito di narrare l’esperienza quotidiana del centro antiviolenza Le onde. Il tema delle cure è stato trattato dal ginecologo Ernesto Melluso, che ha spiegato cos’è la violenza ostetrica, diffusa nell’ambito delle cure ostetrico-ginecologiche dove viene esercitata dagli operatori sanitari che prestano assistenza alla donna e al neonato (ginecologo, ostetrica o altre figure professionali). Dell’arte che cura, attraverso il progetto Pharmakon, infine hanno parlato l’anestesista Monica Sapio, la terapista Claudia Villani dedita all’arteterapia e Gabriella Butera operatrice Aisf, Associazione italiana sindrome fibromialgica. Le conclusioni sono state affidate alla capogruppo consiliare Fiorenza Giambona.

Fare rete e offrire alternative e sostegno per le pari opportunità

“Qui a Capaci e nei territori vicini, dove è diffusa la mentalità patriarcale che impone il silenzio alle donne vittime di abusi, più che altrove è importante portare il cambiamento attraverso l’ascolto e gli aiuti concreti. – spiega Gloria Pappalardo, componente del direttivo della Consulta con Nazarena Marino e Francesca Broccolo – La Consulta delle donne di Capaci è un organo di partecipazione delle cittadine all’attività del Comune.– conclude Pappalardo – ed è l’unica presente nella Sicilia occidentale, costantemente impegnata per fare rete e offrire alternative e sostegno, per la realizzazione delle pari opportunità”.

Articoli correlati