Chiude il Mercato Ittico di Palermo per consentire l’adeguamento dei locali alle norme sanitarie. Un fatto che potrebbe trasformarsi in un dramma per una famiglia palermitana che dentro i locali di via Crispi è titolare di un bar. È Vincenzo Carollo stesso a lanciare sulle colonne di BlogSicilia il proprio grido di aiuto alle Istituzioni cittadine in vista dell’annunciata chiusura del mercato a partire dal 16 giugno.

Il dramma che va avanti da tre mesi a causa dell’emergenza Covid sta così per trasformarsi per l’uomo in una vera e propria tragedia e, quello che ancora di più non gli fa dormire più sogni tranquilli è che nessuno si è fino ad oggi fatto carico della situazione. “Non ci sono solo i commissionari dentro il Mercato Ittico – dice – ci sono anch’io che pago l’affitto al Comune di Palermo e le varie tasse ma con l’annunciata chiusura non so come dovrò fare a tirare avanti”.

Vincenzo tira la cinghia già da mesi. Da marzo la saracinesca del suo bar è chiusa a causa dell’emergenza Covid19. Adesso, nei giorni in cui stava per riprendersi la situazione e il mercato stava ricominciando a risvegliarsi, arriva la doccia fredda: si chiude per lavori. “Il 16 il mercato chiuderà ma non sappiamo quando riaprirà – dice Vincenzo Carollo – Si pensa di dare uno spazio alternativo ma a me nessuno ci ha pensato. Ho sollecitato anche l’ufficio Patrimonio del Comune di Palermo ma al momento non ho ricevuto alcuna risposta. Per me è triste che si parla solo dei commissionari ma lì dentro ci sono anch’io e non esisto so per pagare l’affitto. Ho una famiglia da mantenere ma ad oggi non ho alcuna evidenza da parte delle istituzioni”.

Come abbiamo scritto qualche giorno fa, il Mercato Ittico di Palermo, non riesce proprio a trovare pace. In un momento di grave crisi che coinvolge tutti i settori, dopo la chiusura legata all’emergenza Covid19, il mercato chiude per far sì che possano essere eseguiti alcuni lavori per l’adeguamento alle norme sanitarie vigenti. Da più parti l’amministrazione Orlando ha ricevuto critiche per la decisione. Ultima in ordine cronologico quella di Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che si è detto pronto a incatenarsi in segno di protesta.