Alta tensione, questa mattina nel carcere minorile di Palermo. La denuncia è del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), attraverso il segretario per la Sicilia Calogero Navarra.
“Questa mattina c’è stata l’ennesima aggressione a due poliziotti penitenziari da parte di un detenuto che, seppur maggiorenne, è ristretto nell’istituto per minori. Si è scagliato contro di loro senza ragione e li ha colpiti con una sedia: entrambi sono ora in ospedale. Un episodio grave, che va contestualizzato in una realtà operativa assai precaria, commesso da un detenuto che si era già reso protagonista di episodi gravi. Il carcere minorile palermitano, per la presenza di detenuti di difficile gestione e per la grave carenza di organico è una polveriera e merita la giusta attenzione da parte dei vertici dell’amministratore penitenziaria”.
Le parole di Capece
Per Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, che esprime solidarietà e vicinanza agli agenti feriti, quel che serve sono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Io credo che la soluzione ai problemi della giustizia minorile non possa essere solo quella di avere più direttori e dirigenti, come ha recentemente dichiarato il ministro della Giustizia Nordio. Servono piuttosto poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze. Oggi tutti scoprono che la giustizia minorile così com’è non va, ma è da troppo tempo che il Sappe denuncia come registriamo già da mesi, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia. È da sottolineare che nell’ultimo periodo diversi detenuti delle carceri minorili provocano con strafottenza modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ed è per questo che ci stupiamo di chi “si meraviglia” se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di età nelle strutture per minori. Legge voluta dal Ministro della Giustizia Orlando con Renzi premier, lasciata intonsa dal Guardasigilli Bonafede con Conte presidente del Consiglio e lo stesso da Cartabia e Draghi”.
Capece ricorda infiome che “il Sappe, come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, ha in più occasioni chiesto ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. Non è stato fatto nulla, zero assoluto, e i risultati sono l’aggressione di oggi nel carcere di Palermo, l’evasione dal Beccaria, gli incendi e le aggressioni nelle altre carceri minorili di Nisida, Casal del Marmo, Bologna, Airola, Treviso, per citarne alcuni. La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il SAPPE, è più complessa e problematica di quello che si immagina: per questo si dovrebbe ricondurre la Giustizia minorile e di Comunità nell’ambito del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria piuttosto che mantenerla come Dipartimento a sé”.
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