Non c’è pace per la nuova Assemblea regionale siciliana nella bufera prima ancora che si insedi. Dopo l’arresto di Cateno De  Luca a Messina e la sua assoluzione due giorni dopo per una vicenda precedente che lo aveva fatto inserire nella lista degli impresentabili, adesso arriva un avviso di garanzia per un altro deputato eletto, stavolta nel centrosinistra.

Come è tradizione i campioni del voto finiscono nel mirino della magistratura. Oggi tocca a Edy Tamajo che con poco meno di 14 mila voti è stato eletto nelle fila di Sicilia Futura. Il sospetto è che abbia comprato voti e addirittura ci sarebbe anche un prezziario ben definito. A Palermo ogni voto costerebbe 25 euro

Tamajo è stato il più votato nella circoscrizione di Palermo, il terzo più votato nell’isola. La forza elettorale di Tamajo non è una novità. L’ha dimostrata, da ultimo, alle amministrative piazzando diversi suoi uomini in consiglio comunale.

L’accusa che gli viene mossa è quella di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e, contestualmente alla notifica dell’avviso di garanzia, la Guardia di Finanza ha perquisito il suo comitato elettorale. La prossima settimana Tamajo comparirà davanti ai magistrati che seguono l’inchiesta ovvero Sergio demontis e Fabiola Furnari. A difenderlo gli avvocati Giovanni Castronovo e Nino Caleca per i quali ‘tutto verrà chiarito e presto tamajo passerà da indagato a persona offesa’.

Insieme a Tamajo sono indagate per gli stessi reati altre tre persone: Giuseppe Montesano, Christian e Nicolina D’Alia. Attraverso intercettazioni, la Guardia di finanza indagava, già prima del voto, sulla compravendita di consensi. L’inchiesta s’innesta su una precedente condotta dai carabinieri per voto di scambio politico-mafioso che coinvolse il candidato a sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli nella campagna elettorale del 2012.

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