La fuga dalla guerra è stata rocambolesca, terribile. Elena Pastux e la piccola Elisa disabile in carrozzina con la primogenita di 23 anni si trovano in Polonia. Un cordone di volontari e uomini di buona volontà è riuscito a portare fuori dalla guerra la bimba in carrozzina insieme alla mamma e alla sorella.
La mamma partita da Palermo per prendere la sua primogenita sta riuscendo a compiere un’impresa che sembrava impossibile. Tra i bombardamenti è riuscita a trovare un passaggio in auto e fuggire via dall’orrore della guerra. Con lei sempre inseparabile la piccola Elisa in carrozzina.
“Siamo in Polonia – dice la mamma – MI hanno aiutato volontari, dottori e poliziotti dell’Ucraina. Una signora polacca è riuscita a farmi passare. Elisa è raffreddata. Domani c’è aereo da Cracovia a Palermo. Dobbiamo comprare il biglietto”.
Elena Pastux, mamma della piccola Elisa di 8 anni, affetta da grave disabilità, insieme alla sua primogenita di 23 anni erano riuscite ieri ad arrivare alla frontiera con la Polonia.
Un lunghissimo viaggio in auto di 18 ore da Kiev insieme ad un uomo tedesco che ha preso sua moglie e la famiglia di Elena . Purtroppo però una lunghissima coda di circa 100km ancora blocca l’arrivo in Polonia. Secondo la polizia al confine sarebbero necessari almeno altri tre giorni di viaggio.
“Ci ha dato un passaggio – racconta la mamma – Siamo arrivati stanotte alle 3 – racconta Elena – dopo 18 ore di viaggio in auto. Ci sono 100 chilometri di coda, i poliziotti ci hanno detto che ci vogliono altri tre giorni di viaggio per lasciare l’Ucraina. Io avendo una bambina gravemente malata non posso affrontare questo viaggio”.
Elena lancia un appello accorato per la sua bambina. Attualmente si trovano in ospedale, dove hanno trovato riparo per dormire a mangiare. Purtroppo Elisa è affetta da una grave disabilità e ha numerose intolleranze alimentari ed il cibo che Elena ha con sé non è sufficiente per superare questi giorni e non può in queste condizioni continuare il viaggio.
“Ci hanno dato da mangiare e da dormire ma – dice in lacrime Elena – non so come fare a rientrare in Italia. Elisa necessita di cibi particolari in quanto ha diverse intolleranza alimentari per una grave patologia intestinale. Da qui non riesco nemmeno a chiamare l’ambasciata italiana. Spero che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sensibile alle tematiche umanitarie possa darci una mano”.
Intanto tutta Palermo è in ansia per la bimba e per la sua famiglia. E dalla scuola Perez, la dirigente scolastica e i compagni di scuola della piccola Elisa hanno lanciato un appello per riportare la bambina nella sua città.
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