Ero molto indeciso sul tema da affrontare questa settimana. Dalla cronaca di questi giorni arrivano spunti per riempire interi volumi. Dal dramma vissuto nella Sicilia orientale a causa del maltempo, alla bocciatura del Ddl Zan grazie alla tagliola del Senato, per passare ai grandi tema della politica internazionale, dal G20 dimezzato di Roma, al riacutizzarsi a livello globale dell’emergenza Covid.

Argomenti che sembrano non avere nulla in comune tra loro. Eppure non è così. Andiamo con ordine. Scampato pericolo in Sicilia orientale per l’avvento del Medicane. Dopo la catastrofe catanese di metà settimana, con il suo carico di lutti, la macchina della prevenzione ha funzionato all’impatto del temuto uragano. Merito anche dei cittadini che hanno attuato le corrette misure di salvaguardia. Per questo, ci limitiamo a contare i danni. Ingenti ma soltanto danni.

La tropicalizzazione del Mediterraneo riserverà brutte sorprese e dovremo prepararci ad altre emergenze atmosferiche. Ma il cambiamento climatico è una funzione diretta dell’antropizzazione del Pianeta. In gran parte sì. Il problema – e lo dimostrano le notizie che arrivano dal G20 di Roma – è che non tutti i Paesi del mondo sono disponibili ad un accordo ferreo sulle emissioni di Co2, come le best practices che la Ue vorrebbe portare avanti. La produzione industriale più inquinante al mondo arriva dalla Cina e dell’India ma anche dalle grandi fattorie americane dove l’allevamento intensivo di bestiame costituisce una minaccia mortale per la terra. E per la nostra sopravvivenza. Agli europei si chiede di riconvertire alla velocità della luce le loro abitudini. Ma sono scelte spesso illogiche, più da copertina di rotocalco che da effetto reale. Penso, ad esempio, alla scelta di abbandonate le auto a motore termico per le vetture elettriche. Siamo di fronte ad un colossale nonsense.

Le auto elettriche creano ovviamente meno Co2 delle vetture alimentate a benzina o gasolio. Ma la loro realizzazione e la loro manutenzione sono un inno al dispendio energetico. Senza pensare che nessuno ha la minima idea di dove smaltire le batterie elettriche esauste. Se poi la vogliamo mettere sulla questione etica, allora sarebbe il caso di ricordarsi che alcuni componenti indispensabili per realizzare le batterie sono estratti in miniere a cielo aperto da ragazzini che hanno meno di dieci anni. Fare le cose in modo serio non è mai semplice e meno che mai facile.

Parlando di etica e di cose non facili da affrontare, arriviamo alla bocciatura del Ddl Zan. Secondo me un testo pensato male e scritto peggio, tanto da aver suscitato le proteste di parte del mondo Lgbt già prima del suo infausto esame alle Camere. Lascio la trattazione del tema a chi ne capisce più di me, per rispetto delle diverse sensibilità in gioco. Ma non posso non notare una cosa. La “maggioranza” che ha bocciato quel testo ha i numeri per eleggere il Capo dello Stato al quarto scrutinio. Nessuna testata nazionale l’ha scritto. Ma è evidente che ai leader del centrosinistra il messaggio è arrivato forte e chiaro.

Nota finale, uno dei pochi leader nazionali a non commentare quel passaggio parlamentare sul Ddl Zan è quel volpone che risponde al nome di Pierferdinando Casini. E non è un caso.

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