I fondi europei destinati allo sviluppo della Sicilia starebbero per essere “dirottati” per la gestione dell’emergenza Coronavirus. Quello che va oltre al sospetto è il dubbio posto dall’assessore all’Economia siciliano Gaetano Armao che ha inoltrato formale richiesta di convocazione della Commissione “Affari Europei e Internazionali” e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulle misure dell’UE di contrasto alla crisi economica derivante dalla pandemia Covid-19 e sulla rimodulazione dei fondi europei.

La Commissione Europea ha proposto una serie di iniziative per fronteggiare l’emergenza. Oltre ad allargare le maglie sugli aiuti di stato, ha proposto la rimodulazione la spesa dei fondi Ue, una misura già approvata dal Parlamento europeo. A queste misure, si aggiungono quelle intraprese dalla Banca europea degli investimenti, con il programma di acquisto titoli per far fronte all’emergenza. Secondo Armao però tutto questo non basta.

“La corretta sospensione del Patto di stabilità e dei rigorismi di bilancio deve condurre alla loro definitiva revisione – dice il vicepresidente dell’Ars – ed il “whatever it takes” deve divenire, per ogni istituzione, il modello di governo della ripresa e del rilancio dell’economia europea, assicurando credibilità al progetto di Unione”. Armao tra l’altro aveva già definito l’Ue ancora troppo “frammentata ed egoista” e che si è trovata impreparata per affrontare un’emergenza sanitaria ed economica come quella del Covid-19.

L’Unione Europea, secondo Armao, è chiamata adesso a salire un altro gradino. “Occorre completare l’unione fiscale e quella bancaria – dice Armao -, va attuato lo “Strumento di bilancio per la convergenza e la competitività”, e deve ripensarsi del tutto la struttura e le modalità di funzionamento del “Fondo salva-Stati” (Mes)”. L’emissione dei “bond europei per la ripresa” resta un fatto “ineludibile” per l’amministratore siciliano e “in tal senso l’Europa deve dimostrare di restare fedele ai suoi fondamenti superando egoismi ed anacronistici rigorismi“.

Armao chiede adesso una riforma dei fondi strutturali europei e che le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) ed i fondi destinati all’agricoltura ed alla pesca, oltre che quelle di programmi complementari e del Fondo sviluppo e coesione, restino in Sicilia. In sostanza Armao chiede che vengano stanziati fondi straordinari da aggiungere a quelli già a disposizione per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Starebbe accadendo che i fondi europei destinati al Sud, in spregio alle previsioni dei Regolamenti europei, stanno sostituendo l’intervento ordinario dello Stato. Tutto ciò, dice Armao, “in violazione del ‘Principio di addizionalità sancito dai regolamenti Ue, in base al quale i fondi europei debbono addizionarsi e non aggiungersi agli interventi ordinari degli Stati per realizzare il superamento del divario, ancora molto grave, che spacca il Paese”. “La riprogrammazione dei fondi europei – continua Armao – e di coesione deve adesso contrastare gli effetti economici della pandemia e, nel contempo, assicurare l’addizionalità ed in nessun modo sostituire l’intervento che va assicurato dallo Stato su tutto il territorio nazionale”.

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