- E’ uscito “Pianta e Uragano”, il brano della ventenne palermitana Esdra Sciortino, in arte Esdra
- L’importanza di musica, disegno e scrittura
- L’intervista all’artista
Mentre ascolti ad occhi chiusi il brano della ventenne palermitana Esdra Sciortino in arte Esdra, “Pianta E Uragano”, uscito qualche giorno fa grazie a 800A Records e che precede un Album, innanzitutto ti vengono i brividi sulla pelle, di quelli fortissimi che quasi ti fanno tremare anche di gioia, perché lei ha una voce angelica, potente e coraggiosa e perché si parla del ‘Corona’ ma, in concomitanza con l’esplosione di un grande amore che calpesta e vince su tutto, e tu te ne dimentichi dopo le prime note di tutto quel male.
Non lasciare nulla in sospeso
Risponde la giovanissima artista: “Ti dimentichi di quel male e cominci a pensare che forse tutto quello che è successo abbia avuto un senso e che sia stato necessario per portarti a quel momento”.
Quando ha scritto “Pianta e uragano” infatti si sentiva in una fase della vita in cui non aveva bisogno di niente e tutto era al posto giusto, “anche il semplice fatto di aver incontrato la mia anima gemella – sottolinea Esdra Sciortino – mi faceva pensare che se il mondo fosse finito in quei giorni io non avrei lasciato nulla in sospeso”.
Il progetto artistico nato durante la pandemia
Mentre ne parliamo di getto nel corso di una telefonata che si fa sempre più intima e interessante, la giovanissima cantautrice e autrice di interessanti e promettenti illustrazioni tutte ancora da scoprire, ci racconta che “quando scoppiò la pandemia si trovava in Ungheria come volontaria” e di conseguenza nasce spontaneo domandarle come le sia venuto in mente di correre questo rischio, cioè quello di gettarsi anima e corpo in un progetto artistico così arduo, mentre di botto nel mondo si è fermato tutto.
Il sogno
Esdra ci confida: “Ci sono stati anche dei momenti in cui ho pensato che la musica non fosse il mio elemento, la mia strada. Ho avuto un percorso ricco di alti e bassi, giorni in cui mi sentivo orgogliosa delle mie canzoni e giorni in cui avrei voluto stracciare tutto.
Per fortuna ho sempre avuto a portata di mano gli strumenti per esprimere le mie emozioni, che fossero strumenti musicali o carta e penna, o pennelli e fotocamera.
E soprattutto le persone intorno a me hanno sempre tifato per questo mio sogno e mi hanno sempre ripetuto e dimostrato che valevo più di quanto credessi e che posso davvero realizzare tutto ciò che desidero”.
La formazione musicale
Nel corso della conversazione dove a un certo punto ci vorremmo quasi incontrare perché l’intimità e lo stare a proprio agio aumenta, le chiediamo della sua formazione musicale che comincia da bambina attraverso un pianoforte, ma che poi viene intervallata varie volte, perché…
“Da piccola – prosegue la cantautrice – non avevo capito quanto potesse essere importante e bello saper suonare, avevo sottovalutato le potenzialità del pianoforte e anche di me stessa. Successivamente ho incontrato dei docenti poco stimolanti che mi hanno allontanata dallo studio della musica fino a farmelo odiare e provare repulsione.
A 14 anni smisi di suonare per circa un anno, e poi grazie ad amici musicisti mi riavvicinai alla sfera musicale con un approccio diverso da quello accademico.
Da allora suono e compongo senza mai scrivere o leggere le partiture”.
La scrittura, il disegno e la musica
Poi arriva la formazione della sua band e la vincita di un importante premio nel 2017, anche se lei adatta il suo scrivere continuo e fluente dentro preziosi diari alla musica da quando aveva quattordici anni e dunque i suoi testi si sciolgono con le note in modo naturale, mentre continua a disegnare e dipingere su taccuini
“Scrivo, disegno e dipingo ovunque. Mi piace farlo specialmente in viaggio per ricordarmi di certi posti e sensazioni. Nel periodo del lockdown di Marzo 2020 ho sfogato tantissima della mia angoscia proprio attraverso schizzi e disegni. Quando riguardo quei fogli posso percepire il malessere che provavo”.
Adesso invece il mondo grafico sta assumendo un nuovo volto per lei, “perché abbiamo deciso che il mio progetto musicale sarà accompagnato da una serie di produzioni e pubblicazioni inedite di miei disegni e simili”.
“Pianta e uragano” e la carriera da solista
Poi la Sciortino intraprende la carriera da solista, che cosa è successo esattamente quando è nato ‘Pianta e uragano’, Esdra, prova a raccontare quel momento.
“Pianta e uragano nasce così, su questo divano letto sgangherato – confida l’artista -,con una chitarra recuperata da un centro giovanile.
In quei giorni strimpellavo melodie un po’ a caso, e non ricordo nemmeno per quale motivo scelsi gli accordi che ad oggi sono presenti nella versione ufficiale.
So solo che ad un certo punto nella mia mente comparve la frase “noi ci amiamo da prima che esistessero le stelle”, poi trasformata in “ai tempi delle stelle quando vennero create”.
E’ stato un innamoramento fulmineo, fatto di condivisione costante e tanta, tantissima voglia di viversi.
Abbastanza inusuale per due persone che si sono viste due sole volte.
Però io sentivo la necessità di raccontare questa storia assurda, che ancora oggi lascia tutti a bocca aperta, perché sono convinta che ogni cosa bella sia un dono preziosissimo e che sia giusto celebrarla”.
L’amore e la simbiosi
Il testo è costellato di riferimenti a discussioni realmente avute in cui Esdra e il suo nuovo amore si dicevano di “essere così in simbiosi che sembravamo quasi un’unica pianta”.
Difatti – conclude l’artista – la pianta e l’uragano non sono due soggetti distinti che si sommano ma sono le forme che può assumere una stessa entità, quindi in questo caso si tratta di un amore che può essere discreto e resiliente come una pianta ma anche energico e travolgente come un uragano”.
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