Il tempo non sembra essere trascorso in via Gaetano Parlavecchio, davanti al cimitero di Sant’Orsola a Palermo, dove oltre due anni fa, esattamente il 16 febbraio 2019, un magazzino adibita a negozio di fiori è esplosa.

Un incendio doloso che ha danneggiato inevitabilmente alcuni negozi nei pressi del cimitero di Sant’Orsola. Cicatrici ancora evidenti sui prospetti e sulle mura degli edifici, ancora oggi posti sotto sequestro ed in attesa di notizie relativamente al loro abbattimento.

Limitazioni alla viabilità fra Civico e Policlinico

Ma ad oggi nulla sembra essersi mosso. Un fatto che ha causato una forte limitazione alla mobilità della zona, lasciando il tratto viario ad una sola corsia. Una situazione non di poco conto, considerando la centralità di via Parlavecchio all’interno della IV Circoscrizione. La strada rappresenta infatti una delle due vie d’accesso all’ospedale Civico, oltre ad interconnettere il nosocomio con quello del Policlinico e dove c’è il secondo cimitero di Palermo. 

Caos che riguarda anche il trasporto pubblico, visto che importante linee su gomma, come ad esempio la 108 e la 246, attraversano quella zona. Un afflusso di mezzi che, nelle ore di punta, lascia la zona in preda al traffico e alla possibilità nemmeno tanto remota di incidenti. Restrizioni alla viabilità, in pieno periodo di pandemia, che hanno interessato un centro nevralgico del capoluogo siciliano in tema di sanità, vista anche la presenza dell’Ismett.

La vicenda di via Parlavecchio e l’immobilismo delle istituzioni

Un fatto, quello che riguarda via Parlavecchio, che risale al febbraio del 2019, quando, intorno alle 2 di notte, i residenti sono stati svegliati da un un boato improvviso. Da lì la vista delle fiamme e il conseguente intervento dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio.

Secondo quanto accertato dai vigili del fuoco, c’erano tracce di carburante nell’attività dove è avvenuta l’esplosione. Nessuno è rimasto ferito. La strada che collegava l’ospedale Policlinico all’ospedale Civico è rimasta chiusa per consentire gli interventi di messa in sicurezza. Il camposanto invece è stato riaperto in mattinata.

Un episodio da cui sono scaturiti controlli a tappeto sulle attività nei pressi del cimitero di Sant’Orsola. Sette di queste sono sta poste sotto sequestro dalla polizia municipale di Palermo. Le rivendite di fiori sequestrate si trovano a pochi metri dall’ingresso del camposanto.

I commercianti sono stati denunciati ed accusati di occupazione abusiva di suolo pubblico alla costruzione abusiva; al danneggiamento di beni architettonici e monumentali. Ciò perchè la zona ricade sotto vincolo della Soprintendenza. Una situazione che perdura fino ad oggi, in attesa di aggiornamenti dalle autorità.