Palermo

Ex Province, niente accordo sul rinvio del voto, la giunta indice elezioni per il 26 febbraio

Il governo regionale ha fissato per il 26 febbraio la data delle elezioni come previsto dalla legge regionale vigente.
“Eventuali proposizioni di modifiche legislative, – dice Crocetta – non possono interferire sulle decisioni dell’esecutivo, che deve rispettare leggi”.

BlogSicilia aveva anticipato che la giunta avrebbe votato oggi questa decisione a prescindere dall’orientamento del Parlamento che vorrebbe tentare il rinvio. òproprio il parlamento, però, giàò in serata potrebbe bloccare tutto.

“Si rappresenta – scrive il Presidente della regione – che la legge nazionale, pur prevedendo la possibilità di elezioni dirette di primo grado, esclude tale possibilità in fase di prima applicazione per cui chi oggi propone la modifica della data, di fatto nega questa possibilità”.

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“La legge Delrio parla chiaro – conclude ignorando nella sua valutazione le sentenze della Corte Costituzionale – in fase di prima applicazione l’elezione è di secondo grado”.

Intanto il Parlamento siciliano pensa ad una norma di rinvio o addirittura ad una legge che reintroduca l’elezione diretta del Presidente dei liberi Consorzi e del sindaco Metropolitano. in prima commissione oggi si sono incontrati i capigruppo e l’assessore Lantieri ma non ha visto la luce una posizione univoca. Indifferenti i 5 stelle che comunque non sarebbero contrari a votare subito pur annunciando che non presenteranno liste per i consigli metropolitani e dei Liberi Consorzi. centrodestra schierato per una legge che riporti alla elezione diretta, Centrosinistra, invece, diviso fra il rinvio delle elezioni di secondo livello ed il rinvio della sola elezione nella Città metropolitana di Palermo che si trova nella strana posizione di avere un sindaco Metropolitano il cui mandato scadrà 90 giorni dopo l’elezione.

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La riunione è stata sospesa intorno alle 13 e si è deciso di tornare a parlarne dopo l’aula anche per dare ai capiogruppo la possibilità di confrotarsi con i propri Parlamentari. Una decisione che possibilmente non arriverà neanche in serata.

Situazione fluida, dunque, per non dire confusa, con il rischio che tutto torni in alto mare da un momento all’altro

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