Il giudice della Terza sezione civile del Tribunale di Palermo Andrea Compagno ha condannato la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana (Foss) a pagare all’ex sovrintendente Ester Bonafede le retribuzioni ancora non corrispostele dei mesi di febbraio e marzo del 2013, periodo in cui era ai vertici dell’ente.
Bonafede venne poi nominata assessore regionale al Lavoro da Crocetta, nomina che, secondo alcuni, avrebbe determinato la sua incompatibilità con la Foss.
Pertanto lasciò l’incarico. Il compenso spettante all’ex sovrintendente, ricorso alle vie legali attraverso l’avvocato Barbara Billeci, era di circa 20 mila euro.
La Fondazione si era opposta al pagamento e ai decreti ingiuntivi che erano stati emessi su istanza della Bonafede, contestando, tra l’altro, che l’ex sovrintendente aveva speso 14 mila euro per mobili e arredi dei suoi uffici. Acquisti che sarebbero avvenuti senza rispettare le procedure previste. In particolare si trattava di due credenze, due tavoli, tre divani e due lumi antichi. Secondo la Fondazione, si trattava “di acquisti beni del tutto superflui effettuati ad insaputa del consiglio di amministrazione”.
Mobili non solo “inutili per la Foss ma clamorosamente difformi da quelli appostati in fattura”. Opinione condivisa dal giudice che ha compensato il credito relativo agli stipendi non percepiti con le spese sostenute per gli arredi liquidando alla Bonafede 5.421 euro.
“La procedura era perfettamente regolare tant’è che gli acquisti sono stati fatti con il visto del Cda e dei revisori dei conti – ribadisce Ester Bonafede – Quei mobili sono tuttora lì e vengono utilizzati dai dirigenti della Fondazione. Ci sono perizie che attestano che valgono più del valore pagato dalla fondazione per acquistarli. Vedrò in futuro cosa farne, visto che in base alla sentenza mi sono stati dati per compensazione”.
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