C’è anche un ex vicesindaco di Custonaci (Trapani), tra gli arrestati nell’inchiesta della Dda di Palermo che ha portato in carcere 21 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, estorsione e intestazione fittizia di beni. Si tratta di Carlo Guarano: secondo gli inquirenti sarebbe stato eletto con i voti dei clan costituendo un punto di riferimento in giunta per le cosche. “Ancora un ‘altra vita ha … altri cinque anni si deve… a lui…a lui in questi cinque gli è servito di fare scuola guida… ora deve portare la macchina..”, dicevano di lui due mafiosi intercettati parlando del ruolo che aveva avuto il politico nel favorire i loro affari e di quel che ancora avrebbe potuto fare. Indagato a piede libero l’ex sindaco di Custonaci Giuseppe Morfino.

Gli altri coinvolti

Oltre a Guarano e Morfino, ex vicesindaco ed ex sindaco di Custonaci, sono coinvolti nel blitz antimafia della dda di Palermo un ex assessore, Giovan Battista Campo, e un consigliere comunale di maggioranza in carica. A svelare i rapporti tra Guarano e i clan, oltre alle intercettazioni, sono state le rivelazioni di un altro ex esponente della Giunta che ha raccontato che la elezione dell’indagato era stata sostenuta dai boss Giuseppe Costa e Paolo Magro.

Oltre a sovrintendere alle gestione illegale dei buoni spesa in favore delle persone segnalate da Cosa nostra, Guarano avrebbe spinto per l’assunzione del mafioso Costa in un cantiere lavoro del Comune di Custonaci da settembre a dicembre dell’anno 2020. Il 13 settembre 2021, inoltre, è stata registrata una conversazione di Guarano con altri due mafiosi, Mario Mazzara e Giovanni Marceca dalla quale emergono con chiarezza sia i rapporti personali tra i tre, sia gli interessi di Mazzara riguardo all’attività politica dell’ex vicesindaco.

“Ormai l’ultimo… l’ultimo sacrificio e poi ritiriamo… – diceva – ci chiudiamo la campagna elettorale per sempre!……… certo anche per mantenere fede agli impegni che ci siamo presi qua noi….noi altri facciamo una bella squadra… ehhh… e dobbiamo comandare, avere un ruolo nel nostro piccolo”. E ancora il 21 settembre 2021 i tre discutevano di un affare relativo alla gestione di un supermercato grazie ad una variante del piano regolatore sul cambio di destinazione per alcuni terreni di proprietà della suocera di Costa.

Le imprecazioni contro Falcone e Borsellino

“…Hanno sempre sto minchia di Falcone, Falcone, Borsellino …porca della miseria…”: così l’ex vicesindaco Carlo Guarano, arrestato nell’ambito di una indagine sulle cosche trapanesi, imprecava, non sapendo di essere intercettato, parlando al telefono con un mafioso riferendosi alle commemorazioni per la strage di Capaci.

La conversazione è del 22 maggio del 2022, vigilia delle cerimonie per il trentennale dell’attentato. Un anno prima, come risulta sempre dalle intercettazioni, aveva invitato ironicamente il suo interlocutore, che aveva realizzato la targa per l’intitolazione dell’aula consiliare di Custonaci al giudice Antonino Caponnetto, a rivolgersi al magistrato, deceduto, per farsi pagare il lavoro.

Boss arrestato, incontrai Messina Denaro in una grotta

Rivela, non sapendo di essere intercettato, di aver incontrato Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Un vertice segretissimo che sarebbe avvenuto in una grotta. Protagonista del racconto, che rappresenta un capitolo dell’ultimo blitz antimafia della dda di Palermo, è Vito Manzo, arrestato oggi e già condannato per associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, sarebbe affiliato alla “famiglia” di Valderice, centro del trapanese. Per ribadire la sua affidabilità e la fiducia che in lui riponevano i massimi vertici dell’organizzazione mafiosa, Manzo diceva: “io preciso, senza offesa, come si cammina io io so. Io come si cammina io so! Quello lì con questi occhiali che loro vanno cercando sempre di continuo (Messina Denaro ndr), dentro una grotta, mi ha detto a me, dice: ‘questa cosa! Va bene! ‘ Dopo che è sparito”. Millanterie o realtà? stanno cercando di accertarlo gli inquirenti.

Gli arrestati in carcere

Gli arrestati nell’operazione Scialandro della Direzione Investigativa Antimafia, in carcere sono stati portati  Pietro Armando Bonanno,  Trapani 64 anni; Andrea Maurizio Buzzitta, Erice, 55 anni; Giuseppe Costa, Custonaci, 60 anni;  Santo Costa, Erice, 63 anni; Gaetano Gigante, Trapani, 65 anni; Luigi Grispo, 41 anni, Erice; Vittorio Giuseppe Grispo, 40 anni, Erice; Carlo Guarano, 57 anni, Custonaci; Andrea Intercola, 33 anni Palermo; Francesco Lipari, Trapani, 63 anni; Paolo Magro, 59 anni, Custonaci;  Giuseppe Maltese, 66 anni, Valderice; Vito Manzo60 anni Trapani; Giuseppe Maranzano, 59 anni Valderice; Vito Mazzara, 75 anni Custonaci; Roberto Melita, 57 anni, Trapani, Francesco Todaro, 68 anni.

Ai domiciliari

Ai domiciliari Gaetano Barone, 72 anni, Valderice; Mario Mazzara, 74 anni Custonaci; Mariano Minore, 71 anni, Trapani, Giuseppe Zichichi, 79 anni San Vito Lo Capo.