Un cavillo tecnico giuridico usato ad arte per non pagare i fornitori che hanno prestato opere e servizi e venduto i loro prodotti alla Regione siciliana. un cavillo nel quale la regione si sarebbe insinuata in tempi di vacche magre.

E’ il sospetto adombrato oggi in Commissione Bilancio all’Ars dopo l’audizione del responsabile unico del cluster Biomediterraneo della Sicilia ad Expo.

La vicenda è sempre quella delle ‘figuracce’ tutte siciliane in occasione di Expo. Nonostante siano passati sei mesi dalla chiusura di Expo nessuno dei fornitori della missione siciliana è stato pagato. Restano pendenti debiti per circa 1 milione e 800 mila euro e adesso tutti si chiedono che fine abbiano fatto i circa 2 milioni e mezzo di proventi di sponsorizzazioni e biglietti di ingresso all’esposizione che Expo ha versato nella casse della Sicilia in un capitolo creato ad hoc per introitare queste somme.

Il problema del blocco dei pagamenti sarebbe legato ad un parere dell’avvocatura che contesta le modalità attraverso le quali sono stati acquisiti i servizi e stilati contratti e convenzione. Per sbrogliare questa matassa la Regione ha deciso di nominare un nuovo commissario. la palla passa ad un altro dirigente generale, Ignazio Tozzo.

Ma prima che Tozzo possa iniziare la sua opera Cartabellotta ha scelto di presentare un esposto in Procura con le sue ragioni, additando anche i presunti responsabili del blocco dei pagamenti, a suo dire, immotivato.

capitolo expo

Scheda situazione capitolo Expo

Così oggi si è tenuta in Commissione Bilancio l’audizione di Cartabellotta convocato dalla Commissione che ha deciso di vederci chiaro. E qualcosa è emerso.

Da una interrogazione al sistema di bilancio fatta dal deputato 5 stelle Claudia La Rocca emerge che quei soldi non sono spariti: sono lì nel capitolo e ammontano a circa 2 milioni e 652 mila euro quindi una somma superiore ai debiti.

“La Sicilia non ha ancora pagato i suoi fornitori – dice Claudia La Rocca (che bella figura…) e le motivazioni sono assolutamente insensate. Esiste un parere dell’Avvocatura dello Stato secondo la quale si dovrebbero annullare i contratti a causa della presunta mancanza della copertura degli stessi. Di fatto questo non risulta essere vero e non lo dicono le opinioni, ma i numeri. Diciamo che l’Avvocatura ha molto probabilmente espresso un parere su una relazione sbagliata”.

Di fatto la vicenda è intrigata e complessa e, secondo l’esposto di Cartabellotta in procura i cui contenuti sono stati raccontanti anche oggi in Commissione, tutto nascerebbe da una errata relazione del Commissario che Crocetta gli mise accanto dopo le polemiche seguenti i primi giorni di Expo.

Andiamo per ordine. Dopo l’apertura con ‘allagamento’ del padiglione e le polemiche la giunta Crocetta nomina l’ex segretario di giunta Roberto Barberi come commissario per affiancare Cartabellotta (dopo aver dato vita a una prima commissione). Barberi, alla fine di questo percorso manda una relazione che viene poi trasmessa all’avvocatura dello stato nella quale sembra che sostenga che gli impegni di spesa assunti con convenzioni nei confronti dei fornitori siano privi di copertura economica-finanziaria. in base a questa relazione l’avvocatura rilascia un parere che sostiene sia illegittimo procedere ai pagamenti perché gli impegni sono assunti irregolarmente e tutto si blocca.

Cartabellotta contesta, adesso, la relazione di Barberi che avrebbe indotto in errore l’avvocatura dello Stato. La copertura, infatti, ci sarebbe stata perché le somme che dovevano arrivare la sponsor e partecipazioni oltre che dai biglietti erano già note anche se non incassate e gli impegni non hanno mai superato l’incasso preventivato che è puntualmente arrivato nell’apposito capitolo di introito.

Ora il problema diventa tecnico. Escludendo la ‘cattiva fede’ da parte di tutti gli attori di questa vicenda, sia Cartabellota che Barberi, a bloccare i pagamenti potrebbe essere una diversa interpretazione della legge. Cartabellotta ha preso gli impegni sulla base di somme che sapeva sarebbero state incassate e lo ha fatto per garantire alle aziende fornitrici celerità. Barberi non ha, probabilmente, considerato copertura legislativamente accettabile quella su incassi ancora da effettuare.

“Mercoledì prossimo ascolteremo in audizione – conclude Claudia La Rocca – anche l’assessore Cracolici, i funzionari dell’assessorato agricoltura, il Commissario Roberto Barberi e il nuovo commissario Ignazio Tozzo per chiarire tutta questa vicenda. E’ assurdo che aziende che hanno fornito servizi non vengano pagate. I soldi ci sono e bisogna sbloccare questi pagamenti senza passare attraverso trattative al ribasso”.

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