E’ morto Fabrizio Capanna, presidente del Liceo Keynes di Palermo.  A noi piace ricordarlo così, con una frase che spiega la mission con la quale svolgeva il suo compito: “accompagniamo gli studenti a cercare la felicità”. Siamo certi che la sua visione verrà portata avanti.

Fabrizio Capanna, con grinta e simpatia, aveva raccontato a Talk Sicilia i tanti progetti in serbo. Il suo sogno è stato quello di creare le migliori condizioni possibili affinchè i giovani riuscissero semplicemente ad essere liberi.

Dalla City londinese al Keynes di Palermo

Capanna veniva dal mondo della City londinese: “Lì – raccontava – ho fatto tanta finanza, ho lavorato quasi sempre a Londra, ma sono tornato proprio con l’idea di dare un cambio, dare un segno in qualche maniera, creare del valore aggiunto per le giovani generazioni”. Cinque anni fa aveva deciso di tornare in Italia e dedicarsi al mondo della formazione scolastica, con un modello innovativo, quello dell’Istituto Keynes di via Marchese Ugo, che nei suoi spazi ospita dai bambini dell’asilo nido ai ragazzi del liceo.

La sua mission: “mettiamo al centro le persone, cerchiamo i talenti”

Non c’è miglior ricordo delle sue parole. Ai nostri microfoni aveva spiegato cosa significasse per lui il progetto Keynes: “Mettiamo al centro le persone. La nostra idea è cercare di individuare i talenti in ciascun ragazzo, sviluppare questi talenti per portare a loro piena realizzazione. Perché  la piena realizzazione porta alla felicità. Quindi questo è il nostro compito cercare di creare dei ragazzi in grado di essere felici, realizzati sul lavoro, realizzati come persone e con una mentalità aperta”.

Fabrizio Capanna era nato a Roma nel 1964 e sempre nella Capitale si era laureato in Economia e Finanza nel 1992. Lascia la moglie e una figlia. Biagio Semilia e la redazione di Blogsicilia si stringono attorno al dolore della famiglia Capanna e delle persone che gli hanno voluto bene e hanno lavorato con lui.