La campagna di sensibilizzazione avviata da Salvo Longo

“No alla farina di insetti nel mio locale”, l’iniziativa di un ristoratore palermitano

“In questo locale non si vendono cibi contenenti Acheta Domesticus”: questa è in sostanza l’iniziativa lanciata da Salvo Longo, ristoratore palermitano che ha voluto dire il proprio “no” all’utilizzo di prodotti contenenti insetti. Una presa di posizione che arriva dopo l’apertura, da parte dell’Unione Europea, alla commercializzazione della farina di grillo.

L’iniziativa del ristoratore palermitano

Un percorso che parte da lontano ma che troverà, a partire dal 24 gennaio 2023, effettiva collocazione. La farina di grillo, che potrà essere importata soltanto da una società vietnamita riconosciuta dall’UE, potrà essere utilizzata per la produzione, fra le altre cose, di pane, minestre, salsa, pizze e latticini. Una concreta applicazione del “novel food“, che però espone a concreti rischi i prodotti made in Italy. Fatto che ha comportato la presa di posizione di diverse associazioni di categoria e di alcuni imprenditori.

Fra questi si colloca anche Salvo Longo che, ai nostri microfoni, spiega l’intento dell’iniziativa avviata sui social network. “I tempi cambiano, così come gli usi – commenta l’imprenditore -. Quella che si prospetta è la situazione peggiore, con questa autorizzazione ai farinacei con derivati di insetti. Bisognerà fare un’attenzione maggiore rispetto a prima. L’iniziativa nasce perchè ci premeva far sapere alla nostra clientela che noi continueremo a ricercare la qualità del prodotto, impiegando quello che Madre Natura ci offre qui in Sicilia“.

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“Basta proclami, Governo ci difenda in sede UE”

Ed è proprio dalla tutela del made in Italy e, in particolare, del made in Sicily che Salvo Longo rivolge un chiaro messaggio al Governo Nazionale. “Temo che il business possa influire negativamente sulla questione. Ovvero che i soldi prevalgano sul gusto, sulla salute e sul cuore. Ci auguriamo che questo Governo ci sappia difendere in sede europea. La propaganda sul made in Italy è buona. Ma, nei fatti, poi passano le imposizioni e i diktat dell’UE“.

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