E’ diventato uno spettacolo di polemiche e bassezze l’intera vicenda dell’omicidio di Ana Maria, il così detto femminicidio di Partinico. Una spettacolarizzazione che offende la vittima ma anche l’intero paese di Partinico teatro del terribile delitto.

Ad una settimana esatta la legge dell’audience vince sull’umanità  e l’omicidio di Ana Maria Di Piazza assassinata a coltellate dal suo amante reo confesso l’imprenditore Antonio Borgia è protagonista alla trasmissione ‘Quarto Grado’. Di scena la moglie dell’assassino Maria Cagnina che già aveva detto chiaramente di non poter in nessun  caso perdonare il marito e che torna a parlare rispondendo anche all’ex compagna dell’imprenditore che lo aveva accusato di essere stato in passato sempre violento.

“È tutto falso – dice – l’ex moglie ai tempi è stata costretta a sposare Antonio, lei lo ha sempre odiato. Mio marito, infatti, non è mai stato condannato”.

Il conduttore poi le chiede della gravidanza della vittima come se la moglie tradita potesse essere a conoscenza e qui scatta la sorpresa probabilmente concordata prima della diretta “Prima di tutto dovevamo vedere se veramente era figlio di mio marito, noi qui tutti conosciamo Ana ma – continua – non è giusto parlarne perchè non c’è più. Se fosse stato di mio marito lo avrei accettato, come ho accettato il figlio nato dal primo matrimonio, avrei fatto la stessa cosa”.

Una quantità di frasi insinuanti e di affermazioni ad effetto che non lasciano indifferenti i passanti che alla fine sbottano e se la prendono anche con la donna. Un’auto passa e dal finestrino gli occupanti gridano ‘assassini’. Lei, Maria Cagnina, non si scompone e sottolinea il gesto e la frase raccontando di essere anche lei al centro degli attacchi e degli insulti dei suoi paesani e poi continua “Non c’entra niente il profilo economico. Quello che ha fatto (il marito ndr) è qualcosa di abominevole, io ancora oggi non riesco ad immaginare mio marito mentre compie quegli atti”..

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