Un lungo corteo di amici e parenti dopo avere lasciato la Cattedrale di Palermo, seguendo il carro funebre con la bara di Paolo Taormina, ha percorso viale Regione Siciliana per raggiungere il cimitero di Santa Maria di Gesù dove è stato seppellito il 21enne ucciso davanti al locale gestito dalla famiglia.

La deviazione del corteo accompagnato dalle moto degli amici di Paolo

Auto e moto si sono fermate davanti al carcere Pagliarelli dove è rinchiuso Gaetano Maranzano, il giovane che ha confessato l’omicidio. Davanti all’istituto penitenziario, per circa mezz’ora, la strada è stata invasa da centinaia di persone: motori accesi e il suono assordante dei clacson coperto dalle urla “Paolo, Paolo” e “giustizia, giustizia”. Un gesto di rabbia e dolore, una protesta spontanea che ha trasformato il silenzio del lutto in un clamore collettivo.

Dalle finestre del carcere, alcuni detenuti hanno risposto con applausi, un segnale che ha aggiunto un’eco inaspettata a quel momento di tensione. La polizia penitenziaria ha presidiato l’ingresso per evitare che la folla si avvicinasse troppo, ma non si sono registrati incidenti.

Il corteo funebre verso la sepoltura

E’ stata una deviazione del corteo funebre che procedeva verso la sepoltura dopo che una folla incontenibile aveva salutato la bara con un lungo applauso sul selciato della Cattedrale invaso dalla gente con, in sottofondo, il suono delle tre sirene al lutto delle navi in porto che risuonava per i vicoli del centro storico di Palermo.

“Rompiamo il silenzio” diceva uno striscione esposto su Corso Vittorio Emanuele al passare della bara per i funerali. Ad officiare personalmente in Cattedrale è stato il Cardinale di Palermo  Corrado Lorefice.