Maggioranza battuta di nuovo all’Ars. Dopo la bocciatura dell’articolo 2 della legge di stabilità. salta anche la norma sul biglietto unico per i trasporti in Sicilia La prima norma bocciata accorpava l’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia nell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia, che ne avrebbe assorbito le funzioni, i beni ed il personale assumendo la denominazione di Istituto zootecnico e per l’incremento ippico di Sicilia”. Il secondo stop è arrivato con 34 voti a favore della soppressione e 33 contrari. L’Aula ha così bocciato l’articolo 6 della Finanziaria che prevedeva l’istituzione nel biglietto unico per il trasporto locale “gomma-ferro” nei servizi urbani ed extraurbani.

Le avvisaglie di guerra c’erano tutte già ieri quando le 5 ore di dibattito introduttivo si sono trasformate in scontro a muso duro

A contribuire alla bocciatura il mancato voto del Presidente dell’Ars e di un deputato di Forza Italia ma anche e soprattutto il no dei deputati di Sicilia Futura. Due voti formalmente di opposizione ma che in passato sono stati essenziali proprio pe rla maggioranza a iniziare dall’elezione dell’ufficio di presidenza dell’Ars.

“Abbiamo votato per la soppressione dell’articolo 2 della legge di stabilità – conferma Nicola D’agostino, capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana – ritenendo che, in particolare, la zootecnia meriti una vera e propria legge di settore che dovrà essere predisposta successivamente alla sessione di bilancio anche per individuare mission e compiti precisi del nuovo Ente. Ci sono riforme che non possono essere inserite con una norma
nella legge di stabilità”.

In soccorso sarebbe potuto arrivare addirittura il Pd “Si poteva evitare di andare allo scontro se solo fosse stata accolta la nostra richiesta di rinvio dell’articolo 2, che è stato bocciato, nonostante il tentativo di trovare una sintesi da parte dell’assessore Armao” dice il deputato Nello Dipasquale – Sarebbe stata l’ occasione-aggiunge Dipasquale – per avviare una riforma per la zootecnica e per includere anche l’accorpamento dei due enti. Ma si rischiava di fare solo una mini riforma non per la zootecnica ma semplicemente per accorpare due enti, che avrebbe solo consentito un risparmio ma non avrebbe previsto alcuna risposta concreta al mondo degli allevatori siciliani. Ci auguriamo-conclude- che il governo sviluppi una proposta di riforma sul comparto zootecnico e comunque già da subito ci rimettiamo al lavoro per presentare una nostra proposta”.

“Sarà la commissione attività produttive ad occuparsi, adesso, del disegno di legge sull’accorpamento tra istituto zootecnico e incremento ippico che il partito democratico sta preparando. Il settore della zootecnica ha bisogno di una norma specifica che deve nascere da un esame approfondito  del parlamento” dicono Michele Catanzaro e Giovanni Cafeo, rispettivamente vice presidente e segretario della Commissione.
“Non è pensabile – continuano i parlamentari Pd – che l’Ars  deleghi la propria potestà legislativa, men che meno in settori vitali per la nostra economia. Avevamo già sottolineato in commissione che l’unica via percorribile per la creazione di un nuovo ente poteva essere quella di un testo di legge. Sarà il testo, alla cui stesura sta lavorando il Pd – concludono – a stabilire la governance, le funzioni e il destino del personale del nuovo Ente che risponderà alle legittime aspettative di un settore che da troppo tempo chiede un intervento risolutivo.
Il secondo stop non preoccupa, però, la maggioranza che proverà in altre circostanze ad introdurre il biglietto unico.  Pasa, invece, la proposta che apre a nuove assunzioni all’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente. A favore anche i 5 stelle. Tutto sarà affidato a un decreto dell’assessore al Territorio che fissi la pianta organica. Il Pd si è astenuto sostenendo che manca una deroga al blocco delle assunzioni imposto dallo Stato. Si anche all’aumento per i forestali ma no a nuove assunzioni per loro.E su questo punto si indigna l’on Figuccia. “Oggi si è consumato un fatto gravissimo ai danni dei lavoratori forestali. Su un sub emendamento presentato dal Partito Democratico e votato positivamente a scrutinio segreto, si calpestano i diritti e le aspettative dei forestali medesimi. Di fatto non dalla porta ma dalla finestra viene ratificato un contratto integrativo truffa (delibera di giunta 404) firmato dal precedente governo Crocetta. Il contratto firmato nel 2017 all’epoca senza copertura finanziaria, prevede anche la non puntualità nei pagamenti degli stipendi attraverso una nota a verbale (art. 15); il taglio del chilometraggio percorso che ha comportato l’apertura di contenziosi tra lavoratori e la stessa amministrazione (art. 19), la non riscossione degli arretrati contrattuali (art. 30). Speravo in qualcosa di più, a garanzia di un comparto che meriterebbe risorse aggiuntive attraverso le quali garantire le giornate, la campagna antincendio e il rilancio di un settore in estrema sofferenza”

In aula, intanto scoppia il caso dei deputati assenti ,ma che risultano votanti. Almeno questo denuncia il vice presidente dell’ars Giancarlo Cancelleri ma il sistema li da votanti e si procede. E siamo solo all’inizio. Sul piatto ci sono anche arglomenti caldi come i disabili che protestano sotto palazzo, le riserve naturali che rischiano la chiusura, i trasporti su gomma con le aziende che promettono tagli delle corse e licenziamento