“Per prendersi cura di un bambino serve un intero villaggio”, questo proverbio africano sintetizza il significato che c’è dietro la firma del protocollo per l’istituzione dell’EIAM distrettuale, una equipe interistituzionale contro l’abuso ed il maltrattamento dei minori.
La sottoscrizione dell’accordo è avvenuta ieri, 24 maggio, a palazzo Butera, alla presenza dei rappresentanti di tutte le Istituzioni: l’Ufficio Scolastico regionale, l’Azienda Sanitaria Provinciale e i 5 comuni del distretto D 39, presenti anche rappresentanti del Tribunale per i minorenni di Palermo e diversi dirigenti scolastici.
Presenti tra i relatori del convegno “La rete che accoglie: prevenzione e presa in carico di minori in situazione di abuso e maltrattamento”: il presidente del Tribunale dei minori di Palermo Francesco Micela, la procuratrice presso il tribunale per i minori di Palermo Maria Vittoria Randazzo, il direttore generale dell’USR (ufficio scolastico regionale) Sicilia Maria Luisa Altomonte, il commissario dell’ASP di Palermo Antonio Candela, per l’osservatorio sulla dispersione scolastica Maurizio Gentile, per il Servizio NPIA (Neuro-psichiatria Infantile e adolescenziale) dell’ASP il dottor Pino Porrello e per il dipartimento di salute della donna e del bambino UOS DB la dottoressa Luisa Migliorino. A coordinare i lavori l’assessore alle Politiche Sociali Maria Puleo accompagnata dal vice-sindaco Fabio Atanasio. Presenti inoltre i sindaci e gli assessori dei 5 comuni del distretto.
Prendersi cura e salvaguardare i minori è la principale azione che sta dietro l’istituzione dell’Eiam, ed il fare squadra in maniera sinergica, avviando azioni comuni per contrastare il fenomeno della violenza all’infanzia e all’adolescenza attraverso percorsi condivisi di prevenzione e protezione è la modalità.
L’Eiam costituirà un gruppo di lavoro stabile in cui l’azione multidisciplinare congiunta favorirà interventi di sostegno, cura, tutela e protezione dei minori.
Dopo i saluti istituzionali del vice-sindaco Fabio Atanasio che ha sottolineato come il tema sia di assoluta urgenza, ha preso la parola l’assessore Maria Puleo che ha evidenziato l’importanza del protocollo che si andava a firmare. Sembra infatti che dopo Palermo quello dei 5 comuni del distretto 39 sia il primo distretto in Sicilia e forse anche in Italia ad aver istituito l’Eiam.
«Non siamo direttamente firmatari del protocollo» – ha sottolineato il presidente del Tribunale dei minori di Palermo Francesco Micela – «ma siamo fortemente interessati per la nostra attività giudiziaria a tutela dei bambini e degli adolescenti. Il tribunale non ha la possibilità di adottare servizi a tutela se non comprende bene la situazione di quel bambino, di quel preciso caso nel suo contesto, i criteri di discrezionalità sono molto ampi ma ogni situazione è molto diversa l’una dall’altra. Per cui è necessario che esistano dei servizi che ci rappresentino la realtà vivendola». «Ci vuole la buona volontà di tutti per mettere insieme le risorse» – sottolinea ancora Micela – « un altro elemento importantissimo è la scuola: punto di osservazione fondamentale».
«La Procura del tribunale per i minori di Palermo è l’organo dell’autorità giudiziaria che ascolta e da voce ai minori” – dice la procuratrice Maria Vittoria Randazzo – «richiede ascoltatori specializzati, a Bagheria la creazione dell’Eiam è un momento importante e dimostra che siamo di fronte a buone e sensibili amministrazioni e ad una scuola che è il primo avamposto».
Lo ha definito «un nuovo organismo specializzato in reati particolarmente gravi l’Eiam» – la dottoressa Randazzo – «reati che spesso si svolgono solo davanti a chi li perpetua e chi li subisce e quindi difficili da svelare. E’ dunque un modello esportabile in altri territori perché aiuta le autorità giudiziarie nella cura dei minori».
«La scuola come sempre si trova al centro di problemi molto complessi ed è forse la prima istituzione che, in questi problemi, entra direttamente e spesso per prima» – ha sottolineato il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Sicilia, Maria Luisa Altomonte – «Un problema che va affrontato da diversi punti di vista, portando la nostra competenza. Trovo allarmanti i dati dei bambini maltrattati, e ciò che è peggio è che a loro volta, molti, diventano maltrattanti e violenti. E’ per questo che sottolineo la necessita di affrontare questo problema in termini di prevenzione ed educativi» – conclude la direttrice dell’USR.
«All’Eiam parteciperanno, 3 grandi istituzioni e 5 sindaci, per servire un bacino di 100 mila persone quelle del distretto di Bagheria» – evidenzia il commissario dell’Asp di Palermo Antonio Candela – «è questo un segnale forte che il Comune ha voluto dare, così come ha fatto con la concessione del bene confiscato di via Giorgio Capitano, concesso all’azienda sanitaria per la nuova guardia medica e PTE».
Ha spiegato in che modo opererà l’Eiam il dottor Maurizio Gentile che si occupa, da anni, di dispersione scolastica: E’ un approccio globale ed inter-istituzionale oltre che eco-sistemico per agire per la prevenzione e la cura. Saranno 10 i professionisti in campo: 5 assistenti sociali (uno per ogni comune) 1 assistente sociale dell’unità organizzativa sanitaria Donna e bambino, 1 neuropsichiatra infantile, 1 psicologo dell’unità di prevenzione Donna e bambino e 2 psicopedagogisti. Tutte le segnalazioni verranno trasmesse alla Procura ordinaria e alla Procura dei minori che richiederanno l’intervento degli enti firmatari secondo le rispettive competenze. Ed infine il coordinamento del servizio sociale del distretto 39 e il servizio psicopedagogico scolastico riceveranno la richiesta di indagine dalla Procura minori e si attiveranno congiuntamente per la prima valutazione sociale ed educativa. L’esito della valutazione verrà trasmesso alla procura dei minori e, ovviamente il tribunale farà il suo corso. Nel frattempo l’equipe territoriale interistituzionale prenderà in carico, in maniera distribuita, nei contesti di vita in cui il bambino vive, il caso.
A sottolineare ancora una volta l’esigenza e l’importanza del lavori in rete i due professionisti dell’Asp di Palermo, Pino Porrello e Luisa Migliorino: «occorre che anche gli stessi operatori facciano uno sforzo in più, per cominciare a lavorare in rete. Il problema dell’abuso» – hanno sottolineato – «è strettamente correlato con la violenza di genere ed il tema della violenza assistita».
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