Obiettivi di spesa 2019 raggiunti per tutti i 51 Programmi operativi (PO) italiani cofinanziati con i fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020.

Lo rende noto l’Agenzia per la coesione territoriale, che ha pubblicato la tabella con i dettagli sui target di certificazione delle spese da soddisfare entro il 31 dicembre 2019. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi legati alla ‘regola N+3′, che consente d’inviare alla Commissione Ue le certificazione di spese e la relativa richiesta di rimborso fino a tre anni dopo l’impegno della somma, i fondi non spesi sarebbero stati disimpegnati. Al 31 dicembre, l’Italia ha certificato a Bruxelles un totale di quasi 15,2 miliardi di euro, ben oltre i 13,3 del target N+3. Per il Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse), il settennato 2014-2020 vale 53,24 miliardi.

L’Italia ha quindi certificato fin qui il 28,5% del totale, molto meno della media Ue che per i due fondi viaggia fra il 35% e il 37%. Il PO Fse del Piemonte è il più virtuoso: al 31 dicembre sono stati certificati quasi 436,2 milioni di euro, oltre il doppio dei 206,7 del target N+3 e poco più del 50% degli 872,29 milioni su cui può contare il programma.

E’ stato, dunque, raggiunto anche l’obiettivo siciliano così come già reso noto proprio dal governo regionale e dagli uffici palermitani.

Il Po Fesr Sicilia 2014-2020 ha raggiunto e superato il target di spesa previsto al 31 dicembre 2019, certificando alla Commissione europea oltre 481 milioni di euro.

Si tratta di circa 80 milioni in più rispetto all’obiettivo per evitare il disimpegno automatico delle risorse, che per l’anno appena trascorso era fissato a 402 milioni. Lo rende noto il dirigente generale del Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, Dario Tornabene, Autorità di coordinamento dell’ Autorità di gestione del Po Fesr Sicilia 2014-2020.

Il dato esatto della spesa aggiuntiva rispetto al 2018, certificata nel 2019, è di 481.290.684 euro, a fronte del target previsto di 402.197.563 euro.

Il rischio disimpegno, dunque, paventano anche dal Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, non si è verificato ma lo stesso ministro, ieri a Palermo per le celebrazioni per Mattarella, ribadisce le sue pacate critiche alla Sicilia

“Per quest’anno sono riusciti a conseguire gli obiettivi ma il lavoro da fare resta tanto: su questo nella leale collaborazione non farò mancare le mie idee e i miei suggerimenti alla Sicilia e alle regioni del Sud”.

Ed a rincarare la dose pensa l’eurodeputato 5 stelle Ignazio Corrao per il quale ci sono ancora fondi a rischio

“Quella dei fondi territorializzati potrebbe essere l’ennesima occasione persa miserabilmente dalla Sicilia. Si tratta dei 630 milioni di euro di fondi Ue previsti per determinati strumenti che potrebbero essere utilissimi per gli Enti Locali. Si tratta di cifra enorme, che se ben utilizzata, potrebbe cambiare il volto della Sicilia e che nei programmi avrebbe dovuto risollevare le sorti dei comuni in stato di isolamento dei Comuni e che invece così non è stato anche per l’assenza di supporto della Regione Siciliana verso gli Enti Locali. A questo punto serve un miracolo per non perderli. Il governo regionale si dia una mossa”. A dichiararlo è il deputato europeo del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao a proposito del mancato utilizzo dei fondi territorializzati, che vanno sotto il nome di ‘agende urbane’, ‘aree interne’ e ‘gruppi di azione locale’ oggi a rischio disimpegno per la mancata spesa.

“Si tratta di strumenti – spiega Corrao – che potrebbero fornire alle aree interne come le Madonie, il Simeto, i Nebrodi, le terre sicane e il Calatino, servizi essenziali, strumenti di finanziamento per le piccole imprese, fondi per infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del territorio e per bloccare l’emorragia dei giovani e il depopolamento. Stessa cosa vale per i Gal, che dovrebbero contribuire allo sviluppo rurale, ma che invece sono in notevole ritardo nell’attuazione”.

“Anche per le agende urbane – sottolinea il deputato europeo – potrebbe esserci il rischio drammatico di un’occasione persa: Città come Gela, Vittoria, Trapani, Caltanissetta potrebbero veder sfumare l’occasione storica di avere risorse per l’agenda digitale, le aziende del territorio, lo sviluppo ecosostenibile urbano. Cosa pensa di fare adesso la Regione – sottolinea Corrao – per recuperare il ritardo ed evitare di buttare in mare l’ennesima occasione? È vero che il tallone d’Achille è la pressoché totale mancanza di progettazione esecutiva e definitiva nei Comuni, ma la Regione è stata del tutto assente nel sostenere gli Enti Locali in difficoltà. Serve una concertazione per la riprogrammazione e la creazione di un parco progetti per non far perdere queste risorse ai territori anche in futuro. Musumeci si dia una mossa e dia il massimo per recuperare il tempo perso” – conclude Corrao.

Articoli correlati