Entro la fine dell’anno vanno spesi 719 milioni di euro, pena la perdita delle somme messe ad oggi però la Sicilia ne ha certificato solo sei. Il dipartimento delle Attivferma ad una certificazione di poco più di 6 milioni.
E’ una situazione difficile quella in cui versa la Regione soprattutto nel settore degli aiuti all’impresa e nella promozione industriale e del lavoro. Così l’assessorato alle Attività produttive nha spostato la maggior parte dei propri funzionari proprio sui fondi Ue per lavorare a ritmo serrato fino a Natale.
la situazione viene monitorata dal Ministero che ha messo gli occhi proprio sulla situazione siciliana nel giorno in cui a Bruxelles si parla di semplificazone della spesa.
Semplificare la normativa esistente, evitare la nazionalizzazione della sua gestione, aumentare la quota di cofinanziamento nazionale ed escluderla o meno dal Patto di stabilità, infatti, sono i temi al centro del dibattito a Bruxelles sul futuro dopo il 2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che per l’Italia vale 36,2 miliardi nel periodo 2014-2020 e potrebbe aumentare di 2,4 miliardi nel settennato successivo.
La commissione affari regionali del Parlamento Ue ha cominciato ieri la discussione sul testo di cui è relatore l’eurodeputato Andrea Cozzolino (Pd), che sarà votato dalla stessa commissione a novembre. Tempi strettissimi per arrivare a un’approvazione della nuova normativa sui fondi strutturali entro le elezioni europee del 2019, come proposto dall’esecutivo Ue. Sempre in commissione affari regionali, prosegue la discussione sul futuro dei programmi di cooperazione transfrontaliera Interreg, che il Parlamento punta a salvaguardare dai tagli paventati dall’esecutivo comunitario per il post 2020. Fra i punti più criticati dall’Eurocamera c’è la proposta di cancellare i 18 programmi di cooperazione marittima attualmente esistenti (4 dei quali coinvolgono l’Italia).
Intanto la Conferenza delle regioni periferiche e marittime (Crpm), di cui è vicepresidente il governatore della Toscana Enrico Rossi, “accoglie” con favore la bozza di relazione preparata dal Parlamento europeo sul futuro dei programmi europei di cooperazione territoriale, meglio conosciuti con la sigla di Interreg. Il testo, che è stato presentato in commissione Affari regionali e sarà votato nelle prossime settimane, “riconosce il bisogno per le regioni di essere al centro di uno strumento Interreg rafforzato dopo il 2020”, sottolinea la Crpm in una nota.
La Conferenza, che rappresenta circa 160 regioni in tutta Europa, supporta la proposta avanzata dal testo allo studio del Parlamento Ue di aumentare il bilancio dei programmi Interreg, invece di tagliarli del 12% come chiesto dalla Commissione Ue, e di far continuare le cooperazioni marittime, invece di sopprimerle.
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