Attraverso determinazione dirigenziale dell’Area delle Politiche socio-sanitarie, il Comune dà il via libera al bando per l’individuazione di un unico ente gestore per gli interventi di sostegno e contrasto alla povertà. Il Comune di Palermo, nella qualità di ente capofila ed insieme ai Comuni del distretto socio-sanitario 42, avvia la spesa per tutto il territorio del distretto, dei servizi legati alla programmazione del fondo povertà-quota servizi, per una spesa pari a quasi 12 milioni di euro di euro.
Chi sono i beneficiari
I beneficiari sono i percettori del reddito di cittadinanza che dovranno impegnarsi con il Comune a sottoscrivere il PaIS (Patto per l’Inclusione Sociale) che prevede una serie di servizi finalizzati all’uscita dallo stato di emarginazione. Il Fondo Povertà – Quota Servizi finanzia queste attività a carico dei Comuni. I servizi che verranno svolti dagli enti accreditati, sono Borse lavoro e tirocini formativi, SED (Servizio educativo domiciliare) e SET (Servizio educativo territoriale), Spazio 0-5: sostegno a genitori con figli da 0 a 5 anni.
Le novità
Le novità introdotte in questo avviso, si evidenziano sia sotto il profilo organizzativo, cioè l’affidamento ad un unico ente della gestione riguardante gli aspetti organizzativi di raccordo con i singoli accreditati, che di rendicontazione della spesa. “Sulla gestione del fondo povertà abbiamo recuperato in tempi rapidissimi ritardi e programmazione della spesa- spiegano il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alle Politiche sociali Rosi Pennino – Questa nuova modalità, che prevede la regia di un organismo chiamato a gestire i passaggi di rendicontazione di ogni singolo ente ed a pianificare in una regia condivisa, consentirà maggiore velocità sui pagamenti e ordine rispetto all’armonizzazione di tutti i diversi servizi.
La programmazione
Una programmazione, in chiave innovativa, portata avanti insieme ai sindaci del distretto 42, di cui Palermo è Capofila, che ringraziamo per il lavoro condiviso, che ci consente di riallineare e dare avvio alla spesa sui fondi 2021 e successivamente a quella del 2022.
Questa Amministrazione ha chiesto, inoltre, formalmente, al Ministero delle Politiche sociali di ampliare la platea dei delle persone cui destinare i servizi finanziati dal fondo povertà, oltre a quelli percettori rdc, passaggio fondamentale per sostenere tutte quelle persone fragili o di medio reddito che pure necessitano di questi interventi -.
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