Gli operatori ex sportelli multifunzionali, da stamane sono riuniti in sit-in permanente in Via Trinacria e annunciano un nuovo sciopero della fame per sensibilizzare il governo e i deputati “sull’insostenibile situazione di indigenza nella quale versano, avendo esaurito anche gli ammortizzatori sociali. Una manifestazione nuova solo in termini temporali, che si ripete a scadenze ravvicinate, ormai, da più di tre anni a questa parte”.
In una nota gli sportellisti tuonano: “Come ampiamente previsto, il cronoprogramma non ha rispettato i tempi indicati”.
Gli ex sportellisti chiedono con forza di essere rimessi al lavoro immediatamente. Chiedono che siano posti in essere tutti gli atti amministrativi, facilitati da risorse regionali eventualmente da integrare in fase di assestamento del bilancio, in attesa di sbloccare le risorse nazionali (delibera 330, non si comprende che fine hanno fatto le risorse appostate) e comunitarie (delibera 244, tempi troppo lunghi e farraginosi), indicati nell’art. 13 della legge regionale n. 8 del 9 maggio 2017, utilizzando TUTTI gli operatori ex sportelli multifunzionali, bacino indicato espressamente dalla legge, attraverso il Ciapi di Priolo, ente in house della Regione Siciliana.
“Una norma virtuosa – continuano i lavoratori che fanno sapere che interromperanno lo sciopero della fame ed il sit-in solo se ci saranno atti concreti – allo stato disattesa nella sua interezza, voluta dai lavoratori e da un gruppo di deputati, votata all’unanimita’ dal parlamento siciliano con il parere favorevole dello stesso governo e della II commissione bilancio, che ha un duplice effetto: offrire i servizi agli utenti, finora negati, relativi tanto alle politiche attive quanto alle politiche sociali e rimettere al lavoro la platea di lavoratori per troppo tempo penalizzata.
Facciamo un appello accorato a tutti i deputati – continuano i lavoratori – che da sempre hanno sostenuto le nostre rivendicazioni, di pretendere il rispetto della legge, ignorata nella sua interezza dall’amministrazione regionale, e di supportarci fattivamente, anche nella richiesta di aumentare le risorse regionali, durante la nostra ennesima fatica ed estremo sacrificio”.
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