C’è grande confusione intorno alla vicenda dell’Avviso 8 della Formazione professionale. Dopo mesi di scontri e polemiche, infatti, le ordinanze del Tar emesse la scorsa settimana creano una situazione non semplice da comprendere che anche per gli uffici regionali è stata oggetto di analisi.

L’esigenza dell’assessore alla Formazione Bruno Marziano è quella di dare chiari segnali di tranquillità tanto da sostenere che non ci sarà alcuno stop, ma la cosa, anche se possibile, non è proprio semplice.

Partiamo dal dire che l’Avviso 8, al momento, è sospeso o meglio è sospesa per ordinanza l’efficacia della graduatoria. Ma il tar dice chiaramente che non c’è riapertura dei termini dunque il bando è valido ma dovrà essere rifatta la graduatoria.

Sotto analisi ci sono, in particolare, tre criteri con i quali è stata stilata proprio la graduatoria. Si tratta dei criteri A1, A2 e D2. Per i primi due le ordinanze sono chiare e li considerano non legittimi. Meno chiare le ordinanze sul criterio D2 sul quale i giudici dubitano ma che non sospendono.

Si tratta, per essere chiari, del criterio che assegna 7 punti ai corsi organizzati in aree montane, in zone svantaggiate e così via. Un criterio che lascia perplessi per entità ma per il quale i giudici non pretendono la revisione e dunque un criterio che la Regione manterrà.

Illegittimi, nell’idea dei giudici, sono i criteri A1 e A2 ovvero l’assegnazione di 12 punti a chi aveva portato a termine il 100% dei corsi e punteggi minori a chi aveva subito dispersione di allievi o di corsi. La cosa che i giudici considerano discriminante è l’assenza di valutazione del numero di corsi organizzati. Secondo il criterio usato, infatti, non c’era alcuna differenza fra un Ente che aveva organizzato e concluso un solo corso e un altro Ente che ne aveva organizzati 100. Insomma un corso organizzato e concluso con successo uguale 100% e 12 punti. 100 corsi organizzati di cui 90 conclusi con successo, indice 90% punti 10. E’ evidente che nel secondo caso su 100 corsi possa esserci dispersione mentre su un solo corso ciò appare più difficile così come è evidente che il criterio utilizzato non è equo.

La Regione ha tre strade possibili ad oggi: fare appello davanti al Cga; attendere l’udienza di merito del 4 luglio e poi decidere come procedere oppure uniformarsi subito alle ordinanze del Tar. La strada scelta da Marziano e dai suoi uffici è la terza: uniformarsi subito.

Per uniformarsi la Regione deve stabilire una gradualità nell’assegnazione dei punti da 0 a 12 in base ai corsi fatti ed ai corsi portati a termine valutando anche il numero di corsi organizzati e il numero di studenti formati. Dopo aver scelto il nuovo criterio dovrà redigere una nuova graduatoria che riguardi tutti i progetti presentati e pubblicarla.

Il 4 luglio, in ogni caso, il Tar potrà valutare il lavoro fatto dalla Regione e considerarlo come utilie ad uniformarsi alle ordinazne odierne oppure bocciarlo. Dunque nessuno stop all’Avviso 8 ma una grande frenata sulla graduatoria che difficilmente, nonostante la buona volontà di Marziano, potrà essere pronta prima di qualche settimana. Ed anche sull’attendere o meno lo snodo del 4 luglio forse la Regione, probabilmente. dovrà riflettere