“Come figli di San Francesco, ripudiamo, per la promozione della giustizia tra i popoli e nel rispetto del diritto internazionale, la guerra come unico mezzo di risoluzione dei conflitti in Ucraina, le politiche di pulizia etnica in Palestina e l’invasione armata in tanti altri conflitti dimenticati”. E’ il messaggio di pace dei frati Minori di Sicilia riuniti in Capitolo a Palermo.

“Nei secoli la cultura della terra di Sicilia si è contraddistinta per l’accoglienza incondizionata, nell’apertura al dialogo delle diversità, percepite come possibilità di arricchimento e non di usurpazione. Questo ha permesso di poter avere un variegato ventaglio che contraddistingue il nostro popolo. Il Mediterraneo, ieri come oggi, vien percepito come spazio di interconnessione. Come nel passato, i conventi dei frati continuano ad essere dimore aperte verso le diversità che si incarnano oggi anche nelle persone immigrate – aggiungono i frati – Registriamo il grido di sofferenza che proviene dalle giovani e dai giovani della nostra terra, i quali esprimono un profondo disagio legato alla condizione lavorativa: sempre più numerosi sono coloro che si vedono costretti ad abbandonare la Sicilia per cercare un’occupazione stabile altrove.

Riteniamo profondamente ingiusta la condizione riservata alle nuove generazioni, condannate a una precarietà continua, che ostacola la costruzione di un futuro familiare e le espone al rischio di sfruttamenti ed ingiustizie. Desideriamo che questo grido venga ascoltato da chi esercita responsabilità politiche, sia a livello regionale che nazionale. Ogni autentico progetto di sviluppo deve fondarsi sulla possibilità concreta di un futuro, oggi sempre più compromessa per un’intera fascia generazionale che ha smarrito la speranza”.

“L’essere itineranti ci porta ad attraversare la nostra terra di Sicilia, condividendo con gli altri viandanti la bellezza dei nostri paesaggi cangianti, ma anche la mancanza di infrastrutture idonee ai collegamenti. Con gli altri cittadini condividiamo la carenza d’acqua, risorsa sempre più preziosa eppure ancora inefficientemente distribuita. Il cambiamento climatico ha sempre più effetti devastanti nelle nostre terre e piangiamo con gli altri le conseguenze della desertificazione e degli incendi. Come frati minori di Sicilia chiediamo strutture efficaci ed efficienti che tengano conto dei reali bisogni del popolo siciliano – aggiungono i frati – Anche noi frati minori possiamo cadere nell’assuefazione ad immagini di violenza, nell’uso di parole ostili, nel disinteresse verso le ingiustizie o nell’omertà connivente con la cultura mafiosa. Resti vivo in noi piuttosto, come lo fu per San Francesco nel suo tempo, lo spirito di franchezza per essere testimoni credibili del Vangelo che ci impegniamo a vivere”.