Di ampliamento della rete SAI e dell’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina si è parlato, stamattina, nel corso del webinar organizzato dall’ANCI Sicilia, in collaborazione con il Servizio Centrale del SAI.

Il seminario online

L’incontro, al quale hanno preso parte, fra gli altri, il segretario generale dell’ANCI Sicilia, Mario Emanuele Alvano, che ha introdotto e coordinato i lavori, Virginia Costa, dirigente del Servizio Centrale SAI e Angela Errore, referente SAI per il comune di Palermo, ente capofila del progetto 3031 COOPERA, è stato incentrato sui contenuti degli Avvisi del 16 e del 25 marzo 2022 emessi dal Dipartimento per le libertà civili e per l’immigrazione del Ministero dell’Interno che prevedono un ampliamento di circa 4.500 posti per gli Enti locali facenti parte della rete SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione).

I bandi per l’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra

Gli avvisi sono destinati, con priorità, ai nuclei familiari anche monoparentali per fronteggiare le esigenze di accoglienza dei profughi in fuga dall’Ucraina e saranno finanziati a valere sul Fondo nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo.

Velocizzare le procedure

“Si tratta di un’importante opportunità accompagnata da specifiche norme che, in alcuni casi, hanno anche carattere derogatorio rispetto al Codice dei Contratti, che nasce dalla necessità di accogliere un gran numero di profughi provenienti dall’Ucraina, velocizzando il più possibile le procedure di accoglienza”. Hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia.

Arginare l’emergenza

“Il sistema di accoglienza in Italia si è evoluto e perfezionato negli anni – aggiungono Orlando e Alvano – privilegiando un modello diffuso sul territorio nazionale orientato all’inclusione sociale dei migranti. Gli avvisi emessi dal Ministero dell’Interno serviranno, nel breve periodo a gestire un’emergenza e a sostenere una popolazione allo stremo a causa della guerra in Ucraina, ma saranno utili anche in futuro in quanto serviranno a rafforzare nei territori un modello diffuso di assistenza e integrazione nei confronti dei cittadini migranti”.

 

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