Sono stati celebrati nel massimo riserbo i funerali del boss Giuseppe Dainotti, ucciso lunedì mattina in via D’Ossuna a Palermo. Alla funzione hanno preso parte amici e parenti che hanno assistito alla messa nella chiesetta Santo Spirito dentro il cimitero di Sant’Orsola.

I parenti hanno cercato di celebrare la funzione al cimitero dei Cappuccini, ma non avevano trovato una sepoltura libera.

Il boss non era erede e quindi occorreva tempo per potere espletare tutte le pratiche necessarie per essere seppellito nella tomba che qualcuno aveva concesso alla famiglia.

Così i parenti hanno scelto di acquistare un loculo al cimitero di Sant’Orsola. Il questore di Palermo Renato Cortese ieri ha vietato i funerali pubblici del boss.

Era stata data la possibilità di celebrare una messa privata, nella cappella del cimitero. I funerali prima della decisione del questore erano stati fissati per oggi alle 9.30 nella parrocchia Santa Maria della Pace in piazza Cappuccini a Palermo.

La chiesa non distante dalla via Dei Cipressi dove Dainotti viveva con la moglie di 48 anni. La decisione per evitare che si ripeta quel corteo che fece tanto scalpore dopo la la morte di un altro boss alla Zisa, Giuseppe Di Giacomo, ucciso nel marzo 2014. In quella occasione c’era anche il gonfalone di una confraternita ad accompagnare la bara portata in spalla per le strade del quartiere.

Diventò un caso nazionale, alcuni commercianti erano stati anche costretti ad abbassare le saracinesche al passaggio del feretro.