I carabinieri della stazione di Marino hanno denunciato a piede libero alla procura due palermitani di 58 e 28 anni, rispettivamente padre e figlio, sospettati di aver rubato una bicicletta mountain bike, del valore di circa 7.000 euro, che uno dei partecipanti alla 18^ edizione del Granfondo di Marineo, aveva temporaneamente lasciato dentro la propria autovettura parcheggiata.

Lo sportivo, al suo rientro, aveva trovato uno dei finestrini dell’auto rotti e aveva constatato che qualcuno aveva portato via la sua della bicicletta. Ha denunciato il furto ai carabinieri. I militari si sono messi sulle tracce dei ladri, individuati anche grazie alle immagini registrate da alcune telecamere.

Nel corso di una perquisizione i carabinieri hanno ritrovato non solo la mountain bike sparita a Marineo ma anche altre 11 biciclette, tutte di grande valore economico, e tante parti meccaniche e ricambi per biciclette.

Poiché i due sospettati non hanno saputo fornire alcuna spiegazione per il possesso delle bici, sono state sequestrati e adesso procederanno agli accertamenti necessari per individuarne i reali proprietari. La mountain bike, invece, è stata restituita al suo legittimo proprietario.

Nel catanese il “furto a spinta”

Alle prime ore del mattino dello scorso 11 ottobre, i carabinieri della compagnia di piazza Dante hanno arrestato un 18enne del posto, responsabile di furto aggravato.

In particolare i militari operanti, durante le operazioni di cattura dei destinatari delle misure cautelari in carcere relative all’Operazione “Malerba”, dopo aver rintracciato e bloccato uno degli indagati, nel raggiungere sulla loro autovettura “civetta” gli altri colleghi ancora impegnati nelle fasi di cattura, sono transitati lungo il viale Antoniotto Usodimare in prossimità della rotatoria di San Nullo. In quel frangente, la loro attenzione è stata attirata in lontananza da uno strano “assembramento” di soggetti in movimento, costituito da due scooter, con tre persone complessivamente a bordo, le quali spingevano ai due lati, moto Triumph modello Tiger di grossa cilindrata, a sua volta condotta da un quarto individuo.

Tredici chilometri con i complici

Era quindi evidente che il gruppo criminale stesse portando a termine il furto di quel motociclo, che in maniera tanto pericolosa, per sé e per gli altri, quanto sconsiderata, veniva spinto a sostenutissima velocità lungo quell’arteria stradale. È pertanto scattato l’inseguimento da parte dei carabinieri, che nel corso dell’azione di avvicinamento, sono chiaramente stati notati dai ragazzi. A quel punto i giovani che viaggiavano a bordo degli scooter, vistisi braccati, si sono dati ad una precipitosa fuga per le vie circostanti, lasciando il quarto complice al proprio destino.

Quest’ultimo, nell’estremo tentativo di scappare, si è giocato il tutto per tutto, lasciando cadere sull’asfalto la motocicletta, per tentare una fuga a piedi, resa tuttavia vana dal placcaggio di un carabiniere, che lo ha immediatamente bloccato.

A seguito dei preliminari accertamenti, e quindi emerso che la motocicletta era stata appena rubata ad un 48enne di Aci Catena, a circa quindi 13 km dal punto in cui il ladro è stato fermato. Quest’ultimo, contattato telefonicamente, quasi incredulo, ha ringraziato sentitamente i militari, riferendo loro che aveva poco prima lasciato la propria moto all’interno del parcheggio della propria abitazione. Il giovane è stato quindi posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto, mentre sono tuttora in corso le indagini per giungere all’identificazione dei complici.

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