In aeroporto non si parla d’altro. Sono voci che si rincorrono sempre più spesso: ci sarebbero  nuove possibili assunzioni alla Gesap, la società che gestisce lo scalo aeroportuale Falcone Borsellino di Palermo.

I vertici su questa possibilità hanno sempre negato qualunque iniziativa. Ma le voci girano e le telefonate anche.

Una prospettiva contestata dai sindacati che sono già sul piede di guerra e che se presto non verranno convocati chiederanno di aprire un tavolo in prefettura per fare luce su diversi aspetti che ancora sono da chiarire sulla nuova gestione del dopo Fabio Giambrone.

Una nuova gestione, che dopo il burrascoso addio con richieste di risarcimento con Tullio Giuffré, pare mostri qualche difficoltà a decollare.

Per i sindacati non ci sono molti margini di manovra.

“Da diversi giorni il tema ricorrente di alcune telefonate che ricevo riguarda un piano di assunzioni di personale in Gesap – dice Gianluca Colombino della Cisal – Tempo fa , sulla scorta di una informativa ricevuta al tavolo sindacale, tutti rappresentanti sindacali fummo portati a conoscenza di una ipotesi di bando ad evidenza pubblica per contratti a termine che avrebbe riguardato un settore specificamente carente ( si parlava di operai qualificati quali manutentori elettricisti etc… ).

Nonostante questo da giorno uno sciame di voci incontrollate narra di “ veline e veloni “ in tour presso segreterie politiche con all’ordine del giorno la affannosa ricerca di un passe-partout verso la agognata società di gestione aeroportuale di Punta Raisi . Proprio per questo oltre dieci giorni fa la segreteria territoriale della Legea Csal ha chiesto ( unitamente alle altre organizzazioni sindacali ) ufficialmente un incontro per capire quali siano le determinazioni al riguardo assunte dalla società , quali le iniziative in itinere quali siano i profili interessati e non ultimo quali saranno i criteri e le metodologie di avviamento al lavoro . Ancora ad oggi la Gesap non ha convocato nessun incontro e tutto tace. Gesap ( a differenza di Gh Palermo che per l’80% è privata ) è una società si privata ma con degli azionisti in larga maggioranza pubblici ( oltre il 75-% è di comune e città metropolitana ex provincia di Palermo …. ) per cui non penso proprio che i criteri adottati saranno poco trasparenti come avvenuto in antiche fasi societarie e in ogni caso qualora ciò non avvenga , come in passato è accaduto , saremo vigili e non tarderemo ad intervenire pesantemente qualora qualcosa non ci convinca sul piano della squisita trasparenza. Intendiamoci ad onor del vero in passato avevamo anche chiesto di dare luogo a un incentivo all’esodo che desse luogo ad un turn over padre figlio, ma la risposta ricevuta era stata un ferreo diniego sulla base della volontà societaria di dare luogo a un criterio che aprisse all’esterno la possibilità occupazionale .

La risposta può non averci soddisfatto visto che la richiesta partiva dai dipendenti stessi ma la troviamo corretta nella sua essenza. Lungi da noi il voler creare riserve in una società con una dominanza azionaria pubblica. Anche se questo non significa e non significherà avallarle in altre realtà. A tal proposito verificheremo con grande attenzione sul silenzio assordante su questa vicenda. Cosa che con Fabio Giambrone presidente siamo certi che non avremmo nemmeno pensato di fare , perché a una richiesta di incontro anche su materie assai più marginali seguiva una convocazione con puntuale precisazione sulle materie trattate . Speriamo di venire presto smentiti. Anche perché sono stanco di rispondere che non ne so nulla anche ad amici e parenti di illustri notabili. Sono un semplice sindacalista … anzi un sindacalaio ! Non me ne vogliate ma vi aggiorno a notizia. Promesso”.

 

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