“Serve una grande rottamazione anche per la Sicilia. Se mi si consente una provocazione, occorrerebbe prendere l’Isola, immergerla per tre volte nell’Oceano indiano, per essere certi che non resti vivo nessuno, e poi rimetterla al suo posto, tra le sue bellezze, per un nuovo rapporto tra uomo e natura. Anche questa in fondo è una rottamazione…”. Parole forti quelle del  presidente emerito della Fondazione Sicilia Giovanni Puglisi dette intervenendo alla presentazione della mostra “Guttuso, la forza delle cose”, a Villa Zito, a Palermo, curata da Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti, direttrice dei Musei civici di Pavia. Lo riferisce Repubblica Palermo. Parole che suonano come una sferzata che ci rimandano ad altre parole altrettanto forti che fecero polemica quando furono pronunciate, quelle del cantautore Roberto Vecchioni nel suo intervento all’università di Palermo. 

“Iniziative come queste dimostrano – prosegue Puglisi, più volte accreditato per una candidatura alla Presidenza della Regione, autodefinitosi ironicamente ‘un rottamato’ dopo l’addio al vertice della Fondazione – che in Sicilia le cose si possono fare e molto bene: non è la terra che non lo permette, ma tante volte gli uomini”.

Leggi anche: Vecchioni attacca la Sicilia, Orlando lo ringrazia: “Siamo a un bivio”

E se Vecchioni avesse ragione? Palermo e le sue ‘discariche’ in centro