“La sospensione prefettizia del sindaco è decaduta automaticamente”. Lo sostiene l’avvocato Antonio Maltese, legale del sindaco di Giardinello Antonio De Luca finito al centro di un’indagine su corruzione e atti pubblici falsi nelle scorse settimane. Il provvedimento del tribunale del riesame sulla sospensione che non avrebbe potuto applicare ha spalancato a De Luca il ritorno al palazzo di città. Pare che la sospensione che era stata data dal prefetto sia venuta a decadere con questi nuovi fatti.

“Ritorno ma l’amarezza è grande”

Le prime parole del sindaco sono colme di amarezza: “Ritorno al Comune lunedì, sono in contatto con la segretaria generale per i necessari adempimenti. Certamente resta l’amarezza per una vicenda che mi colpito nel profondo, mi sento deluso e provato. Io vado avanti, forte anche del tanto calore che ho sentito dalla mia gente. Sono stato rivotato alle scorse elezioni amministrative con un consenso importante, i miei concittadini non mi hanno condannato. Tutt’altro, sento la loro fiducia”.

Il provvedimento del riesame e la svolta

Antonio De Luca è indagato nell’ambito dell’inchiesta al Comune di Giardinello su presunti fatti di corruzioni e istigazione a commettere atti pubblici falsi. All’indomani dell’indagine il prefetto ha proceduto alla sospensione dalla carica. Il sindaco ha presentato ricorso al tribunale del riesame e qui c’è stata un’inaspettata svolta. Il giudice ha revocato l’accusa di corruzione, confermato quella di atti pubblici falsi. Ha quindi revocato al sindaco la misura cautelare del divieto di dimora a Giardinello ma al contempo ha stabilito una sospensione dalla carica pubblica per 12 mesi. Il pm ha scritto subito al Gip sostenendo che la misura cautelare imposta nell’ordinanza del riesame fosse illegittima. Il giudice per le indagini preliminari ha effettivamente confermato, revocando quindi la sospensione. Non è possibile secondo un ben preciso articolo del codice penale sospendere una “carica elettiva”.

Su cosa ruota l’indagine

Due le vicende che coinvolgono in questa indagine il sindaco. Una è quella della presunta residenza farlocca garantita all’ex maresciallo della finanza Giuseppe Ciuro. Un modo, secondo la Procura, per evitare di fargli pagare una pesante sanzione nei confronti dello Stato per la sua condanna nel processo alle talpe della Dda. L’altra invece è il rapporto tra il sindaco e l’impiegato comunale di Montelepre Andrea Caruso. Quest’ultimo aveva promesso il suo appoggio elettorale alle scorse elezioni e l’intercessione verso un consigliere per appianare i dissidi del passato. In cambio però voleva essere trasferito a Giardinello con un contratto full time.

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