Il candidato alla Camera di Forza Italia in comizio a Palermo

Giovani disoccupati e imprese senza operai, la tesi di Mulè “Da debellare la lagnusia”

Tanti giovani disoccupati in Sicilia con imprese disposte ad assumere ma che non trovano operai. Secondo il sottosegretario al ministero della Difesa e deputato di Forza Italia, candidato siciliano alla Camera nel collegio plurinominale, Giorgio Mulè, il problema sarebbe la “lagnusia”. L’eccessivo assistenzialismo avrebbe portato a questo scenario. Tesi che ha sostenuto in un comizio che ha tenuto a Palermo.

“C’è bisogno di normalità”

“La Sicilia ha bisogno di normalità – ha evidenziato Mulè -. La normalità è legata alle opportunità di lavoro e slegata dalla disarticolazione di un modello di vita che risiede nell’assistenzialismo e nel sussidio di Stato. Normalità significa mettere le imprese in condizione di assumere. È impossibile che in Sicilia ci sia il 60% di disoccupazione giovanile o che le aziende cerchino personale e non lo trovino. È impossibile che a Palermo, Trapani o Mazara, a ogni angolo di strada, ci sia un imprenditore o un artigiano, in qualsiasi settore, che offra contratti regolari da 1.200-1.400 euro netti al mese per sei giorni a settimana, e non riesca a trovare gente disposta a lavorare”.

Acqua e rifiuti con “principio di responsabilità”

“Quando parlo di normalità – evidenzia Mulè – mi riferisco alla capacità di mandare in soffitta la ‘lagnusìa’, che risiede in un atteggiamento mentale che non ci fa fare ciò che normalmente va fatto. Dall’approvvigionamento idrico ai rifiuti: bisogna attuare un principio di responsabilità che ricada su ogni lavoratore a tutti i livelli. Dopo di che la Sicilia ha straordinarie possibilità legate al turismo”.

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Le potenzialità turistiche e culturali

Secondo l’esponente forzista gli aeroporti di Palermo e Catania hanno superato Fiumicino per numero di passeggeri: “Significa che siamo una Regione straordinariamente appetibile – sostiene ancora l’esponente forzista -, ma non abbiamo sfruttato a pieno le nostre potenzialità. La Sicilia ha ‘giacimenti culturali’ che possono diventare hub dal punto di vista turistico: non soltanto coi festival e le rassegne, ma aprendo a coloro che, da tutto il mondo, possano portare valore aggiunto in termini di Pil”.

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