Cerimonia commemorativa in prefettura a Palermo del “Giorno della Memoria”, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico. Il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta ha accolto il vice presidente dell’Ars Nunzio Di Paola, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, con i vertici della magistratura ordinaria e contabile e delle forze di polizia territoriali e il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia.
“Tutti siamo chiamati a ricordare, a rinnovare la memoria, nella convinzione che non si tratti di un esercizio sterile o ripetitivo, ma che il ricordo possa tradursi in passione civile, in condivisione sentita di ideali di uguaglianza, di pace, di fratellanza e rispetto tra i popol i – ha detto il prefetto – Il significato della giornata della memoria è innanzitutto quello di commemorare le vittime. Ma anche e soprattutto il dovere di conoscere uno dei capitoli più bui della nostra storia e della storia dell’umanità , affinchè non si ripeta. Occorre dunque conoscere per non dimenticare e “non dimenticare” gli orrori delle guerre, delle persecuzioni, dell’odio razziale per preservare quelle preziose conquiste di libertà e democrazia operate dai nostri padri con coraggio e coerenza”.
Presenti alla cerimonia gli studenti degli Istituti di Istruzione Superiore di Palermo Liceo Classico “Giuseppe Garibaldi”, Liceo Linguistico “Ninni Cassarà” e dell’Istituto Superiore “Francesco Paolo Cascino”, accompagnati dai dirigenti scolastici e dai docenti, hanno condiviso le proprie riflessioni sul tema della Shoah, illustrando il significato profondo, evocativo e propositivo degli elaborati realizzati in versi, immagini e filmati, per tenere vivo il ricordo di quel tragico e oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell’Europa, con lo sguardo rivolto alla speranza di un futuro in cui sia scongiurato il ripetersi di quelle barbarie.
In particolare gli studenti del liceo classico “Garibaldi” hanno dato lettura dei brani, accompagnati da toccanti immagini, tratti dalla raccolta “Storia di Bianca e Jacopo” – Testimonianza di Fratellanza e di arte dal Ghetto di Terezin, scritta dagli stessi allievi; il Liceo Linguistico “Ninni Cassarà” ha proposto una riflessione sul tema della inviolabilità della vita umana, con il video “La Sacralità della Vita” ; gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Paolo Cascino” hanno realizzato il video “Storie di Ebrei a Palermo”, frutto della raccolta di fonti e testimonianze della presenza ebraica nel territorio palermitano.
I lavori degli studenti sono consultabili sul sito istituzionale della Prefettura di Palermo.
Il maestro Giovanni Mattaliano, compositore e docente di clarinetto jazz al Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, in duo con il chitarrista Nicolò Buffa, ha contribuito con la mini performance dal titolo “Danze dal mondo”, musiche spirituali e festose della tradizione Klezmer, genere musicale strumentale, tradizionalmente intonato nelle comunità ebraiche per accompagnare matrimoni o gioiose feste religiose.
Nel corso della commemorazione, il Prefetto Maria Teresa Cucinotta e il Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri, Rosario Castello, hanno consegnato la medaglia d’onore conferita con decreto del Presidente della Repubblica alla memoria di Salvatore Rosario Terrana, alla figlia Agnese Maria, accompagnata dal nipote Marco Cerasa.
Arruolatosi nel 1928 nei Reparti Carabinieri Reali (CCRR), Rosario Terrana fu inviato a Palermo come allievo Carabiniere a piedi. Dopo avere prestato servizio in Sicilia per alcuni anni, l’8 dicembre del 1940 fu inviato in Albania e da lì attraverso il porto di Bari raggiunse la città di Durazzo ove partecipò alle operazioni di guerra nei Balcani facendo parte del 7^ Battaglione mobilitato dei Carabinieri Reali.
Il 16 maggio del 1943, tornato in Sicilia, sposò Maria Filippa, ma richiamato alle armi, il 9 settembre dello stesso anno fu fatto prigioniero nella città di Patrasso dalle truppe tedesche e deportato in Germania presso lo STALAG XVII 398 di Pupping in Austria. In alcune lettere inviate alla famiglia, Terrana raccontava che durante il viaggio verso il luogo di prigionia, stipato all’interno dei vagoni bestiame insieme ai suoi compagni, sentiva nominare i luoghi delle località attraversate dal treno sognando di rifare lo stesso percorso con i suoi familiari da uomo libero.
Arrivati nella città di Linz, fu tradotto in un campo di concentramento come IMI, Internato Militare Italiano e venne utilizzato come forza di lavoro in varie imprese, impiegato anche come barbiere e calzolaio. Sopravvisse miracolosamente agli stenti per fame, freddo e maltrattamenti e nei suoi racconti riferiva che per tenere su il morale, i prigionieri organizzavano rappresentazioni teatrali.
Liberato dagli Americani l’11 luglio 1945, rientrò in Italia con mezzi di fortuna ed in Sicilia con l’aiuto di un camionista diretto a Grotte, in provincia di Agrigento.
Nel settembre del 1945 Terrana venne assegnato alla Stazione Carabinieri di Santa Flavia dove rimase fino al dicembre del 1956, anno del collocamento in quiescenza con il grado di Vice Brigadiere. Nell’attesa della pensione , corrisposta dopo tre anni, per mantenere la famiglia che intanto si era ingrandita di tre bambini, si adoperò come agente dell’Azienda di macchine da cucire SINGER e come sub agente contabile per l’ ENEL.
Si soggiunge che iTerrana ha ricoperto negli anni, presso la Stazione Carabinieri di Santa Flavia, la carica di presidente dell’associazione reduci di guerra, è stato decorato con la croce al merito di guerra relativa al periodo bellico 1940-1943 e di quella relativa al periodo dell’internamento.
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