Un’altra aggressione ieri sera ai danni di un giovane immigrato in via Bernardo Mattarella a Bagheria (Pa) nei pressi della gelateria Anni 20.
Un giovane pregiudicato bagherese di 25 anni, fino a non molto tempo fa agli arresti domiciliari, avrebbe colpito con un crick un nigeriano per futili motivi.
Il nigeriano di 30 anni è stato scaraventato a terra e colpito alla testa. “Calmati fratello”, avrebbe detto la vittima. Ma l’aggressore ha continuato.
Gli agenti di polizia sono intervenuti hanno sentito diversi testimoni, il luogo è molto frequentato, oltre la gelateria ci sono dei ristoranti e hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza.
L’aggressore è stato denunciato. Al momento sono in corso indagini da parte degli agenti del commissariato di Bagheria.
Il migrante che tanti a Bagheria conoscono e gran lavoratore ha detto di essere stato aggredito e insultato con frasi a sfondo razzista. Il bagherese nega anche di averlo colpito. Intanto il migrante è stato portato in ospedale. La prognosi è stata di dieci giorni.
“Stasera a Bagheria presso la gelateria anni 20 si è consumata una violenta aggressione ad un mio amico e ragazzo di colore. L’aggressione è stata voluta da parte di un gruppo di persone che si sono scaraventate su Federico colpendolo in testa con un crik di automobili – scrive Leonardo Fricano su facebook – la persona ferita è un ragazzo che conosco bene ed è una gran brava persona che lavora, educata e che non farebbe mai male a nessuno.
Fa dispiacere come la cattiveria spinga come bestie un gruppo di persone ad accanirsi contro un solo ragazzo lei cui parole alle loro offese erano solo: Calmati Fratello. Queste persone si devono vergognare per la loro viltà, non si fa così contro una persona inerme. La polizia sta facendo le sue indagini visionando tutte le telecamere presenti in zona, speriamo che chi è stato promotore di un atto così violento possa essere rintracciato e pentirsi di quanto ha fatto. Intanto speriamo che Federico possa guarire bene ed al più presto. Un caro abbraccio e saluti Federico”.
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